AMBIENTAZIONE
INTRODUZIONE


Vi vedo riuniti davanti a me, rassegnati e indifferenti, stanchi della lunga Guerra…
Stringete al petto un tozzo di pane vecchio, volgete lo sguardo invidioso al vostro vicino e al suo grasso borsello, negate l’elemosina agli storpi e ai mendicanti.


Le salde mura di pietra della Cittadella vi danno rifugio, mentre le terre intorno sanguinano sotto la frusta della battaglia, 
perché il martello del fabbro non si cura del mestiere della spada e le pale del mulino girano incuranti dell’acqua rossa di morte.


Voi, che avete maledetto la sorte avversa, la Fiamma e la sua ira bruciante, la miseria degli ultimi e la cupidigia dei potenti… avete volto lo sguardo al Sole che scintilla simile al soldo dorato, avete cullato sogni bramosi e corteggiato le ombre. Avete cercato conoscenze perdute, e perduto la via della verità…


Il Male si fece strada nel nostro mondo in un tempo che nessuno ricorda, e da allora prospera e si avvinghia e stringe, come l’edera velenosa si avvinghia al tronco dell’albero.
La Magia ed ogni sua emanazione sono gli infausti semi del Male.
L’immonda progenie di mostri i suoi neri germogli.
L’ambizione e il peccato degli uomini la sua linfa vitale.


Ogni giorno reca insieme imprecazioni disperate e sorrisi di speranza, un tetro augurio che la bella Novigrad, gioiello del nord, cada infine sotto i colpi dei vostri soldati.
Ogni giorno i campi incolti attendono le braccia dei contadini e ingrassano i vermi con le viscere dei morti. Tornerà la stagione delle messi… 
ma chi semina vento, raccoglie tempesta.


Ogni giorno, la vita scorre e la guerra scorre con essa, 
incurante di essere cieca al Male che la consuma. 
Finché un giorno, un giorno qualsiasi, aprirete gli occhi

CAP.1: UN MERCATO DI SANGUE

Estate. La nostra storia è ambientata in un piccolo borgo, chiamato la Cittadella, che prima della guerra era un luogo prospero, ricco di commerci, e sede di un grande mercato famoso in tutti i regni: la Fiera d’Estate.
Dopo lunghi anni di tribolazioni, miseria e morte, la scorsa estate i tempi sembravano finalmente maturi per tentare di ricostruire i fasti di un tempo, ed ecco che in tutte le contrade si era sparsa la notizia del mercato. Piccoli gruppi di viaggiatori si misero in marcia per raggiungere la Cittadella, al fine di stringere nuovi commerci e alleanze, di ricostruire un futuro più roseo a dispetto di un mondo impervio e pericoloso.
Gli eventi che funestarono la Cittadella in quei primi giorni d’estate gettarono luce sulle oscure contraddizioni del borgo, popolato da integerrimi e onesti artigiani come anche da streghe e nefandi adoratori del Male nelle sue molte forme tentatrici. Al termine della Fiera d’Estate alcuni borghigiani partirono insieme ai forestieri, qualcuno dei visitatori restò, fu eletto un nuovo Consiglio Cittadino, finanziata la costruzione di una strada verso Novigrad, e saldato l’ingente debito di tasse grazie al provvido intervento della ricchissima e influente famiglia La Valette.
CAP.2: LO SPETTRO DELLA GUERRA

Inverno. La morsa del gelo ha imposto una fragile tregua alla nuova guerra che ha travolto uomini e città. Due eserciti, il Rosso e il Nero, sono scesi in battaglia per dominare tutto il Nord.
Quando sul finire dell’estate a Novigrad fu scelto il nuovo consiglio cittadino, alla sua guida ascese il Gerarca Supremo della Fiamma Imperitura e lo strapotere che la chiesa aveva guadagnato negli anni precedenti fu finalmente coronato dall’autorità completa sulla grande Città. Alle celebrazioni gioiose fecero coro i roghi degli empi e le manifestazioni dei flagellanti che in pubblico si battevano affinché la città fosse mondata dalle sue colpe. E quando Novigrad fu di nuovo immacolata e pura, venne il momento di mondare l’intero nord a partire dalla minaccia più grande, e nera, l’Impero. L’esercito di Novigrad invase l’avamposto imperiale di Zelenkirchen a sorpresa, conquistandolo nel giro di un paio di mesi, le forze imperiali schierate non erano preparate al conflitto e le fasi iniziali della guerra furono disastrose per i Neri. L’Impero è però vasto e potente, e la risposta non tardò ad arrivare, si riprese dunque a combattere nei già massacrati territori di Zelenkirchen.
La guerra proseguiva, nonostante l’autunno avesse già spogliato tutti gli alberi e la terra dei campi forse ormai ghiacciata, l’inverno tardava ad arrivare e i soldati continuavano a combattere, nonostante le condizioni sempre più inumane e pesanti.
Alla Cittadella alcune botteghe continuavano a lavorare, altre avevano adattato il proprio mestiere alle esigenze della guerra. I cittadini pacifici cercavano disperatamente di tenersi fuori dal conflitto e sopravvivere, ma in tanti avevano imbracciato le armi, e indossato una divisa, chi rossa e chi nera. Il borgo e i suoi poderi non erano stati ancora lambiti dalla guerra, ma gli eserciti erano in marcia, e presto sarebbero giunti. Le preghiere imploravano l’arrivo dell’inverno per porre un freno al conflitto devastante.
Infine giunse l’Inverno.
Un Inverno improvviso, terribile e crudele. La morsa del gelo finalmente impose una pausa al conflitto, ma le privazioni della guerra lasciarono il posto a quelle della stagione più fredda e ostile che si ricordasse a memoria d’uomo.

Alla Cittadella, ancora libera, fu indetta una tregua in cui un drappello di ciascun esercito era invitato per tentare di sventare la ripresa della guerra, forestieri si misero in viaggio per l’occasione. Le speranze di ricostruire una pace sono flebili, e i torti della guerra hanno persuaso tanti a vestire la casacca di Novigrad o dell’Impero, anche tra le mura del borgo, perché il tempo dell’attesa e dell’ignavia sono finiti.
CAP.3: UN GIORNO QUALSIASI

Oggi. Il conflitto in corso tra i Rossi e i Neri prosegue senza sosta: una guerra logorante che continua a mietere vittime e seminare fame e miseria. Una guerra che non è ancora finita. 

Durante la tregua indetta un’anno fa, la Cittadella, i Regni del Nord e le Isole di Rimfjord hanno stretto un’alleanza con l’Impero per colpire congiuntamente Novigrad, la città libera di mercati e commerci, il cuore del culto della Fiamma Imperitura. Ciononostante, l’esercito dei Rossi ha combattuto strenuamente, forte di ingegnose invenzioni e persino alcuni misteriosi costrutti arcani, cedendo poco terreno alla volta ma perdendo lentamente territori e villaggi, al costo di innumerevoli morti tra le schiere di entrambe le parti. Il Nero esercito cinge d’assedio Novigrad da oltre un mese, ma la città non accenna a capitolare. Dalle campagne profughi senza casa e senza cibo fuggono in cerca di salvezza, gruppi di soldati sbandati e briganti infestano le strade e i boschi, persino nella prospera Cittadella si tira la cinghia e talvolta si combatte per difendere le ricchezze da gruppi di disperati pronti a tutto. 

Sulle mura del Borgo garrisce il nero stendardo Imperiale, un avamposto militare si è stabilito in pianta stabile e qui si addestrano i soldati, si curano i feriti, si producono approvigionamenti e si tengono riunioni militari e diplomatiche tra alleati. 

La guerra appare lontana, ma è ormai parte della vita quotidiana di ciascuno: una normalità distorta, in cui i lutti, le privazioni e gli stenti hanno acuito le disparità tra le famiglie del borgo, che pure hanno patito danni in questi lunghi mesi. 

Liberi dal terrore dell’Inquisizione della Fiamma Imperitura, alla Cittadella risiedono o sono spesso in visita studiosi e praticanti arcani, protetti dal liberalismo imperiale.

Le botteghe continuano a lavorare, si commercia e le casse di alcuni si ingrossano ogni giorno, ma il cibo scarseggia e la pala del becchino fatica a trovare terra nel cimitero per seppellire i nuovi morti…

Tra le mura della Cittadella si sopravvive meglio che altrove e si cerca di far finta che la guerra non sia altro che una sciagura sullo sfondo. Dietro le porte di case e botteghe si discute animatamente di denaro, disgrazie, ambizioni e sospetti reciproci, eppure in piazza e nei luoghi pubblici regna un’apparente normalità, talvolta persino allegra e positiva, grazie alle cerchie di cittadini con gusti affini che organizzano momenti festosi o conviviali. Ogni fine settimana si tiene un piccolo mercato e non di rado giungono stranieri in visita, per conferire con il Comando Imperiale, commerciare o cercare rifugio dagli stenti della guerra.

AMBIENTAZIONE ESSENZIALE

Il focus dell’ambientazione è la Cittadella, ma per capire come essa sia influenzata dal mondo esterno, diamo una scorsa a cosa c’è fuori dalle sue mura…

 

La Cittadella è un borgo libero, amministrato da un consiglio cittadino eletto tra i membri delle famiglie più abbienti. E’ geograficamente situata nella vasta regione nota come Regni del Nord, e si trova a pochi giorni di cammino dall’enorme città libera di Novigrad, di cui per secoli è stata parte, secondo antichi accordi. Le famiglie della cittadella pagavano tasse a Novigrad in cambio di protezione armata delle strade circostanti, ed in caso di invasione da parte di qualche regno circostante. Tutto questo è cambiato di recente, la Cittadella si è infatti alleata all’Impero, in guerra con Novigrad.

I territori della Cittadella si estendono anche oltre le sue mura, le famiglie ricche che vi risiedono vantano anche possedimenti di campagna, più o meno produttivi, noti come Poderi, amministrati dai capi famiglia anziani, detti Decani. Dai Poderi dipendono in larga parte le ricchezze delle famiglie, che alla Cittadella hanno botteghe, locande e commerci. La Cittadella possiede inoltre un porto fluviale, ancora in costruzione, che ha subito ritardi a causa della guerra e della mancanza di fondi da essa causata. 

 

I Regni del Nord sono una vasta regione settentrionale; anticamente uniti sotto l’egida di un unico Re e dei suoi vassalli, ormai da tempo i singoli domini sono amministrati da nobili locali e dai loro cavalieri. Riottosi, ambiziosi e desiderosi di espandersi, i Regni del Nord forgiano talvolta fragili alleanze, o si impegnano in conflitti per ampliare i propri territori. La città libera di Novigrad, così come la Cittadella, fanno geograficamente parte dei Regni del Nord, e la stessa Cittadella era anticamente il castello dei Baroni Grunwald.

Oggi i Regni del Nord sono alleati con l’Impero e da esso anche occupati militarmente, ufficialmente fino alla fine del conflitto con Novigrad.

 

Novigrad. Di gran lunga la città più grande e popolosa dei Regni del Nord, Novigrad non è soggetta ad una famiglia nobile, ma ormai da due secoli si è autoproclamata indipendente, ed è amministrata da un Consiglio eletto dai cittadini più ricchi e comandata oggi dal Gerarca Supremo della Fiamma Imperitura: Hieronimous Dvorak.

Oltre alle vaste campagne che circondano la città e la riforniscono di materie prime, Novigrad ha il porto più grande del Nord e, fatta eccezione per alcune città imperiali, è anche la metropoli più grande del mondo. Migliaia di abitanti, senza contare i forestieri, alte mura, strade lastricate, mercati coperti, piazze, banche, le corporazioni di tutti i mestieri immaginabili, un castello, torri e ville patrizie, un corpo di guardia da mozzare il fiato, Novigrad è tutto questo. Inoltre, tra le mura cittadine, si è sviluppato il culto della Fiamma Imperitura, che non solo è di gran lunga la religione più seguita nei Regni del Nord, ma è anche l’unica ammessa in città.

La Fiamma Imperitura è simbolo della perseveranza umana e della luce che guida attraverso le tenebre. La fiamma è progresso, ed annuncia l'avvento di giorni migliori.

I chierici della Fiamma Imperitura vigilano sulla fede come pure sui templi, in cui un fuoco brucia incessantemente. Gli inquisitori sono preti investiti della sacra missione di scovare e punire blasfemie, incantesimi, adoratori del male ed evocatori di mostri. In passato, durante i tempi bui causati dalla carestia e dalla peste, l'inquisizione ha processato e ucciso migliaia di eretici, le impietose campagne purificatrici della Chiesa sono note oggi con il nome di Grandi Purghe. Per anni la Fiamma Imperitura ha brillato sulle casacche dei soldati e nei roghi degli eretici e delle città nemiche, un fuoco divampante e violento che vuole purificare il mondo dall’empietà. 

Oggi la fulgente Novigrad è l’ombra di se stessa, rimasta sola a combattere contro l’Impero e i suoi molti alleati ha perso province e territori, nonostante il suo efficiente esercito e le ingegnose invenzioni schierate contro l'esercito imperiale che ha conosciuto sulla propria pelle la morte causata dalle creazioni di Hernan Nabel, genio e inventore. Il Sommo Gerarca della Fiamma si è spinto ad adoperare persino dei golem, creature senz'anima ma mosse dalla magia, pur di resistere alle orde Imperiali. Questi potenti costrutti hanno fatto la differenza, ma hanno anche spinto diverse unità del rosso esercito, specie tra gli zeloti Templari della Fiamma, ad abbandonare le casacche e disertare. Questo è il costo delle scelte degli uomini per vincere una guerra che forse, poteva venire evitata. 

Con la progressiva sconfitta dell’esercito di Novigrad rispetto all'invasione imperiale, i templi sono stati distrutti, ma tra i sopravvissuti, civili ed ex soldati, la fede è ancora salda, e forse persino rafforzata dai tempi oscuri e dagli orrori della guerra.

 

L’Arcipelago delle Sei Sorelle. Un arcipelago di isole belle quanto impervie domina sui mari del Nord, i suoi abitanti sono guerrieri formidabili, abili artigiani e scaltri commercianti, benché tradizionalmente fossero feroci razziatori e secondo alcuni ancora lo siano. Ogni isola è governata da uno Jarl, e benché non ci sia mai stato un Re delle isole, e spesso siano in lotta le une con le altre, capita che si uniscano per una grande impresa o per fare fronte comune ad una minaccia. Gli isolani hanno tradizioni e miti propri, Dèi e riti antichi, si dice infatti che più di qualsiasi altro popolo siano rimasti legati alle proprie origini. L’isola più grande delle Sei Sorelle è Rimfjord.

Il conflitto tra i Rossi e i Neri ha costretto le Sei Sorelle a schierarsi, siglando un’alleanza con l’Impero, ma la guerra ha fermato i commerci, vitali per l’arcipelago, impoverendo le sue genti e creando sempre maggiore malcontento. 

 

L’Impero. A sud del Regni del Nord si estende, gigantesco e tentacolare, l’Impero. Composto da una miriade di regioni, contrade e città conquistate nel corso dei secoli, l’Imperatore ha al proprio servizio un enorme esercito centrale ed un apparato burocratico che si occupa di tasse e leggi su tutto il territorio. I nobili, spesso discendenti di regnanti che piegarono il ginocchio, mantengono terre e titolo, ma sono sudditi dell’Imperatore non meno di artigiani e contadini. In alcuni casi, i fedeli condottieri dell’Imperatore vengono premiati con un titolo nobiliare. 

Oggi l’Impero ha annesso saldamente il territorio di Zelenkirchen e occupa militarmente i Regni del Nord e la Cittadella, a fronte dell’alleanza siglata per sconfiggere Novigrad. Il Sole giallo su campo nero sembra ormai invincibile, la sola città di Novigrad continua strenuamente a tenergli testa, ma per quanto ancora?


Zelenkirchen. Quello che un tempo era uno dei tanti regni del Nord, e tra i più prosperi, oggi è nuovamente la regione più devastata dalla guerra, come lo fu nel conflitto precedente che la vide conquistata dalle forze imperiali. Zelenkirchen è in rovina, al punto che misere carovane di profughi osano mettersi in strada e cercare rifugio in contrade più sicure. La maggior parte di loro muore durante il tragitto, alcuni fortunati hanno chiesto e ottenuto asilo alla Cittadella, con le loro misere cose e il pesante fardello di orrori subiti.

CRONOLOGIA

Oltre 50 anni fa: La Cittadella è il Castello di Grunwald, di proprietà dell’omonina casata di baroni.

50 anni fa ca.: La famiglia artigiana degli Altendorf e i Godfrei, cavalieri dei Grunwald, organizzano una sommossa popolare, sterminano i nobili e dichiarano l’indipendenza della Cittadella. L’ultimo barone, ucciso dai suoi sudditi insieme alla sua famiglia, è Valick Grunwald.

40 anni fa ca.: La Cittadella e la città di Novigrad prosperano. La Chiesa della Fiamma Imperitura ottiene maggiori potere, viene eletto un ecclesiastico come nuovo Ierarca, tradizione che rimarrà immutata da allora. Alla Cittadella si svolge la prima Fiera d’Estate.

30 anni fa ca.: L’esercito Imperiale si mette in marcia per conquistare i Regni del Nord, inizia così una sanguinosa guerra destinata a durare circa 20 anni.

10 anni fa ca.: L’Impero si ritira dai territori del nord, la sua unica vittoria è aver conquistato il piccolo regno di Zelenkirchen, ora avamposto imperiale.

10 anni fa ca.: I Regni del Nord, Novigrad e Cittadella incluse, sono in ginocchio. Le campagne svuotate e razziate. Una terribile carestia miete nuove vittime, e quelli che non uccide la fame, è la peste a portarseli via.

6 anni fa: In tutti i Regni del Nord, Novigrad e Cittadella incluse, la peste smette di mietere vittime.

3 anni fa: Alla Cittadella viene organizzato una nuova Fiera d’Estate, il Consiglio Cittadino rieletto e ripristinata l’antica strada per Novigrad, al fine di favorire i commerci con la grande città. A Novigrad viene eletto il nuovo consiglio Cittadino, la Fiamma Imperitura ottiene il potere assoluto sulla metropoli. Novigrad muove guerra all’Impero e invade Zelenkirchen.

2 anni fa: Novigrad conquista Zelenkirchen, l’Impero si riorganizza e muove l’esercito verso nord. I Regni del Nord vengono invasi da entrambi gli eserciti, ai quali si arrendono quasi subito stringendo svantaggiosi accordi di pace, con i Rossi o con i Neri.

1 anno fa: La guerra è ormai alle porte della Cittadella, ma si ferma per via di un gelido inverno senza precedenti. Il primo Consigliere della Cittadella Arkadius La Valette indice una tregua alla Cittadella ma quando giungono le delegazioni dei Rossi e dei Neri è assente. In quei giorni frenetici si scopre che Arkadius è stato assassinato e che l’Inverno è una nefanda manifestazione soprannaturale. Alla chiusura delle trattative, la Cittadella si schiera con l’Impero ed entra in guerra.  

1 mese fa: Novigrad è ormai sotto assedio.

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