Bizantini
Nobiltà, sfarzo, decadenza


Costantinopoli è l’ultimo un baluardo di un antico splendore, dopo seicento anni come centro nevralgico tra oriente e occidente. Ma l’impero, sconfitto ad est dall’avanzata dei Selgiuchidi e persi man mano i suoi territori ad ovest, non brilla più come un tempo. Quelli che una volta erano sontuosi titoli di influenti signori ora sono ridotti nomi pomposi che valgono poco più degli scudi su cui sono incisi.
Chi sono i personaggi

I bizanini di Alarya sono gli ultimi araldi di una nobiltà ormai priva di valore, che si rifiutano di accettare la loro natura subalterna alle nuove potenze europee ed orientali. Questi personaggi si atteggiano a gran signori, sono attentissimi all’etichetta e sperperano enormi ricchezze per concedersi futili piaceri com’era d’uso un tempo, con sommo fastidio dei loro già indaffarati funzionarii, che a lor malgrado poco possono oltre a veder scomparir tesori e tesori tra banchetti e commedie.
Roleplay

Chi sceglie i bizantini vuole interpretare qualcuno che poco si cura del risparmiare denaro, visto unicamente come mezzo per soddisfare piaceri, un personaggio che reputa plebaglia chiunque, servo o signore che sia, vantandosi di illustri natali che si radicano nella profonda antichità.
Difficilmente gli aristocratici di Costantinopoli sono guerrieri, pratica che al più reputano lercia ed indegna del loro lignaggio, e che ben volentieri delegano ai buzzurri ma feroci Variaghi, i mercenari che vengono da Nord. I bizantini favoriscono invece lo studio delle scienze, della storia e della filosofia, per cui si perdono in verbose, taluni direbbero futili, dissertazioni sugli argomenti più vari; sebbene disdegnino largamente sporcarsi le mani, la loro natura volubile li spinge spesso alla ricerca di nuovi sollazzi, portandoli inevitabilmente in situazioni disdicevoli per un patrizio.
Gruppi di gioco

•  I Maestri di Virtù (Alchimisti) In questo mondo di guerre e assedi, pare che gli unici che si curano di faccende intellettuali siano gli ecclesiastici, ma un tempo così non era, e i bizantini se lo ricordano bene. L’educazione alla scienza e alla filosofia in antichità era parte integrante della crescita dell’individuo, è per questo che svariati nobili spendono la loro vita di agi immersi nella ricerca personale e scientifica, smossi da nessun fine se non quello della ricerca stessa.

•  La Guardia Variaga (Guerrieri) i rampolli dell’aristocrazia bizantina hanno gran difficoltà nel mestiere delle armi, sebbene alcuni di essi siano abili duellanti sono molto poco numerosi gli armati adatti al campo di battaglia; ben consapevoli di ciò gli imperatori d’oriente hanno costituito la propria guardia personale di possenti uomini del nord, pratica ormai consolidata che va avanti da generazioni. I variaghi sono combattenti abili, tenaci e spietati, accompagnano i raffinati e talora sconcertati nobili romei desiderosi di provare la loro virtù guerresca.

•  Gli Antiquari (Maghi), mentre ad occidente orde di barbari anelanti di nuove terre si sono affastellati l’uno sull’altro calpestando ciò che c’era prima, la tradizione a Costantinopoli permane. Tra tutti, degli studiosi in particolare si concentrano sulla genealogia delle imperituri casati d’oriente, memore del rispetto che gli antichi riservavano agli antenati. Si dice che i più abili antiquari siano in grado di riconoscere la stirpe di un nobile anche solo incrociandone lo sguardo, e chi sostiene che addirittura essi siano in grado di tracciare una congiunzione tra un patrizio e chi venne prima di lui. È chiaro che queste siano dicerie, ma tanto basta per destare l’interesse degli eccentrici signori d’oriente.

•  Gli Ottimati (Patrizi), molti casati bizantini hanno da tempo lasciato il palazzo del basileo, convinti che sia cosa per pulciosi arrivisti tentare di entrare nelle grazie dell’imperatore. Essi ora abitano ricche ville nelle campagne, godendo del prestigio che un buon nome porta; altri, tuttavia, amano far politica, come era lodevole per gli antichi. Le famiglie più vicine alla corte hanno accresciuto con gli anni la loro già grande fortuna, ricoprendosi di onori e patrimoni per molti inimmaginabili… del resto però non tutti sono adatti alla vita di palazzo, figli di saggi generali e virtuosi burocrati, essi sono i più ricchi tra i ricchi, i più splendenti tra gli splendenti, i più sfarzosi tra gli sfarzosi.

•  I Fratelli Costantinopolitani (Sacerdoti) a Costantinopoli la chiesa è forte, libera dalle influenze di Roma e indipendente dall’imperatore, essa incarna a pieno la potenza reverenziale del Signore. I sacerdoti della capitale romana sono ben lontani dal pauperismo occidentale, convinti infatti che la chiesa sia superiore e debba destare rispetto e riverenza da parte dei fedeli, che devono vederla non come un compagno fedele ma un modello di vita a cui aspirare. Lo spazio per le donne esiste, ma è poco e limitato: le Vergini della Purezza, candide come neve, stanno al seguito della delegazione. Poichè esse parlan solo con altre donne è difficile capir cosa le muova, ma è certo che nessuno, al par loro, sia devoto al proprio Credo.
Magia

Come tutti i protagonisti del poema anche quelli di cultura bizantina trovano ad Alarya le conferme degli usi per cui sono allontanati dalla società attraverso la magia, in questo caso nella nuova terra si scoprirà che c’è qualcosa di vero nelle usanze della galateo bizantino e degli aruspici romani. Gli antichi romani erano particolarmente legati alla ritualità, in particolare in età imperiale, e questa tradizione è stata inconsapevolmente conservata dai patrizi dell’impero occidentale prima, e dai nobili bizantini poi… Del resto a Costantinopoli riuscirono a dare fuoco all’acqua stessa, con una ricetta misteriosa che nessuno ha mai conosciuto: se non è magia questa...

Stemma: Croce bizantina oro in campo rosso

Gli Ottimati

L’abito principale indossato sia dagli uomini che dalle donne è una tunica con maniche leggermente ampie dai colori tipicamente chiari la quale viene finemente decorata da passamanerie e ricami di perle e fili dorati. Un altro abbigliamento in comune è il mantello lungo fino a terra dai colori sgargianti come il rosso, il porpora o il blu. Le donne tra la tunica e il mantello indossano solitamente una dalmatica, una sovratunica dalle maniche corte dai colori sgargianti e finemente ornata che a volte prosegue sotto la vita in strisce decorative. Grande uso si fa delle cinte per affinare il punto vita dando un taglio più femminile al vestito. Spesso indossano una stola o un velo semitrasparente tenuto fermo da diademi o corone. L’abito maschile fa grande uso di cappucci e mantelli di diversa foggia, come la penula ossia una mantellina rotonda con cappuccio a punta e un’apertura al centro per lasciare passare il capo, La lacerna, era un ampio e pesante mantello che si legava sulla spalla destra. Il pallio, invece, era un drappo rettangolare fissato sulla spalla sinistra. La clamide, era un mantello circolare corto, veniva fissato sulla spalla destra e copriva il lato sinistro.
Nonostante le forme dei vestiti bizantini siano semplici è fondamentale ricordarsi che più di ogni altra cosa sono i decori a rendere ricchi e importanti gli abiti dei nobili.
Le calzature usate erano i calcei, sandali in pelle con cinghie e i campagi (stivali in morbida pelle).
Come sempre l’uso di gioielli come collane, anelli e orecchini aiuta a definire maggiormente lo status sociale.

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La Guardia Variaga

La guardia indossa una base formata da camicia e pantaloni quest’ultimi solitamente stretti sul ginocchio a formare il classico sbuffo vichingo. Grande uso di tuniche lunghe fino al ginocchio con sopra una cotta di maglio e armature in cuoio, non è per forza obbligatorio indossarle entrambe. Gli elmi sono solitamente in metallo a differenza del resto dell’armatura che è un misto tra i due materiali. Fanno uso di spade corte e scudi tondi, asce e lance.

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I Maestri di Virtù

Indossano lunghe tuniche piene di toppe e rammendi, mettendo insieme più stoffe colorate tra loro proprio come i Dervish del deserto. Tengono molto al loro vestiario in quanto è il loro unico vero avere, per questo preferiscono ripararlo piuttosto che cambiarlo. Le scarpe sono tipicamente dei sandali o comunque scarpe basse. Portano un copricapo simile al ghotra rigorosamente in tinta unita.

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Gli Antiquari

Sia gli uomini che le donne vestono abiti larghi e lunghi fino al polpaccio con bottoni sul lato destro, chiamati del. Questi abiti presentano lunghe e larghe maniche e colletti alti. La cintura alla vita ha uno scopo estetico in quanto stringe il punto vita. Solitamente si possono trovare delle decorazioni sugli orli, sull'apertura delle maniche e sui colletti.
Quando si tratta della scelta dei colori, gli uomini mongoli preferiscono il blu e il marrone, mentre le donne di solito scelgono una più vasta gamma che comprende il rosso, il rosa, il verde e il celeste.

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I Fratelli Costantinopolitani

L’abito maschile è composto da una lunga tunica bianca sovrapposta da paramenti sacri come la casula, la dalmatica, la stola o il piviale. Tutti finemante decorati nei toni tipici dei bizantini.

Le donne invece indossano lunghe tuniche bianche dalle maniche strette, il volto è coperto da un velo decorato o trapuntato tenuto fermo da semplici diademi, completano il vestito una cintura finemente decorata, gioielli e diversi orpelli a piacimento.

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