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Quando sono i master a scrivere il concept dei personaggi

17-07-2013
Questa settimana nel Diario dello Sviluppatore ospitiamo un articolo scritto da uno dei nostri 'rivoluzionari' giocatori: qualche riflessione sull'annosa questione "Chi crea i personaggi?"

La totale libertà del giocatore nell’inventarsi un personaggio -seppur nei limiti delle scelte consentite dall’ambientazione- è prassi consolidata in quasi tutte le realtà di GRV che conosco in Italia, al punto da essere talora data per scontata. Sicché, quando gli amici di Terre Spezzate hanno lanciato la loro Rivoluzione d’Ottobre proponendo, tra le altre cose, che i concetti base di ogni personaggio venissero creati dagli autori insieme alla trama stessa, per garantire a tutti di essere al centro degli eventi che si dipanano in gioco, più d’un mugugno s’é levato dall’uditorio, in alcuni casi paragonabile a una vera e propria levata di scudi a difesa di un “momento creativo individuale” molto apprezzato.

 

E hanno avuto un bel daffare i “rivoluzionari” a cercar di spiegare che non avrebbero certo presentato ai giocatori un intero copione, ma solo i tratti chiave necessari per inserire il personaggio nella storia, e che i vantaggi in termini di intensità e coinvolgimento avrebbero di gran lunga sopravanzato la “perdita” di arbitrio: i mugugni, striscianti, sono andati avanti per settimane. Era piuttosto palese che il discorso stesse diventando speculativo e che solo il confronto con un caso concreto avrebbe permesso di andare oltre, allorché un giorno, finalmente, è stata pubblicata la prima lista dei personaggi “parzialmente pregenerati” per La fortezza dei vinti (la tre giorni speciale one-shot che inaugurerà il nuovo corso di Terre Spezzate). A quel punto è stato possibile osservare una serie di cose interessanti.

Per cominciare, quasi tutti sono rimasti poco entusiasti dalla prima lettura della lista: a qualcuno sembrava non piacere alcun personaggio, molti pur trovandone diversi di interessanti non riuscivano ad appassionarsi distintamente a uno di essi. Io stesso mi sono trovato in questa situazione, interrogandomi sui motivi: ero attratto da questa modalità di creazione, i personaggi erano chiaramente ben scritti e ricchi di possibilità... cos’era che non mi sfagiolava? Poi, come all’accendersi della proverbiale lampadina, ho capito: tutti avevano qualcosa (un aspetto del carattere, un elemento del ruolo, una relazione) che esulava dalla mia “zona di comfort”, un qualcosa che io non avrei messo se avessi scritto interamente di mio pugno il profilo. Vieppiù, verosimilmente questo qualcosa affondava le radici proprio negli intrecci di trama che erano stati incorporati nel concept per renderlo protagonista. Che dire, non era forse proprio ciò che stavamo chiedendo? Ho rotto dunque gli indugi e ho scelto il personaggio che mi sembrava rappresentare il miglior compromesso tra sfida interpretativa e risonanza con le mie corde, pigiando il fatidico bottone.

Dal momento della conferma di assegnazione, si è verificato come un clic interiore e in un attimo -potere della decisione- tutte le energie e l’attenzione sono naturalmente migrati verso ciò che mi attendeva ora, che non era certo una bazzecola: completare la scrittura del personaggio al di là dei pochi dettagli di concept e concertarla insieme agli altri interpreti di riferimento, ossia le relazioni dirette di background, il gruppo, la fazione... insomma, un mondo. Sul forum cominciava a percepirsi uno stacco netto tra chi era rimasto ancora nell’indecisione e chi “aveva fatto il salto” e si stava già lanciando nel dopo, le bacheche di fazione erano in pieno fermento di gente che scambiava idee su costumi, tratti e organizzazione. Si respirava un’aria frizzante e ricca di stimoli e lì mi ha raggiunto la seconda osservazione particolarmente interessante, ossia che tutta questa parte preparatoria ci stava già divertendo e ci avrebbe accompagnato in un processo creativo collettivo fino alla sessione vera e propria: praticamente il live, come esperienza “sociale” e interattiva, era già cominciato. Che concludere allora? Senza nulla togliere al piacere di inventare un personaggio per intero, che di certo proverò ancora di tanto in tanto, oggi per me la co-creazione, con concept degli autori e personalizzazione collettiva dei giocatori, si è rivelata una modalità estremamente ricca e avvincente, che merita di essere sperimentata ed esplorata estesamente.

L’autore gioca di ruolo dal vivo da due anni, dopo un’esperienza più che ventennale nel gioco da tavolo. Nel quotidiano ricopre un ruolo gestionale in un’azienda di servizi e dai primi anni duemila si interessa a tematiche legate a formazione e sviluppo delle risorse umane.

 


 

Leggi anche: il nuovo Manifesto 2013 di Terre Spezzate - "La Rivoluzione d'Ottobre", gli altri articoli del Diario dello Sviluppatore e le famigerate, insolenti, irresistibili 42 Tesi per la Rivoluzione. Leggi i commenti a questo articolo sul gruppo Facebook Gioco di Ruolo dal Vivo Italiano e sul gruppo FB Terre Spezzate.

P.s.: in molti si sono iscritti e hanno già scelto il loro personaggio per La fortezza dei vinti. Questo 20 luglio ne pubblicheremo una nuova "infornata"; dalle ore 12 di sabato, circa 25 nuovi personaggi saranno a disposizione dei partecipanti. Per avere la selezione più ampia, affrettatevi a iscrivervi effettuando il pagamento tramite Paypal e a registrarvi sul gestionale di Terre Spezzate, così che un organizzatore possa abilitare il vostro utente alla scelta del personaggio. Questa nuova ondata di personaggi porta il totale a circa 100 e difficilmente ne pubblicheremo di nuovi prima di settembre. Quindi, fatevi avanti... partecipare a La fortezza dei vinti costa solo 75 € per tre giorni di gioco in un castello medievale con tutti i pasti inclusi!

 

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