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Nuovi gruppi di gioco

 

Pubblicazione e scelta dei personaggi

I personaggi dei nuovi gruppi saranno pubblicati nel pomeriggio di venerdì prossimo (4 luglio). Dalle ore 20:00 di lunedì 7 luglio, gli iscritti Sostenitori potranno scegliere il loro personaggio. Dalle ore 20:00 di martedì 8 luglio, anche tutti gli altri iscritti potranno farlo. Per scegliere il personaggio è necessario registrarsi al gestionale di Terre Spezzate, quindi iscriversi a questa pagina  e attendere la conferma del pagamento.

 

Custodi della Rocca

“Il vero mistero del mondo è il visibile, non l'invisibile.”

La Prima Rocca è un castello così antico che le leggende a riguardo si sprecano. Si dice che fu la prima roccaforte costruita dagli uomini del mare, quando ancora il tempo era giovane e la terra in boccio. Qualche stolto superstizioso afferma addirittura che la Rocca sia l’anticamera di un altro mondo, o che addirittura racchiuda le Aule dei Padri. Ma costoro sono dei folli e non sanno di cosa parlano, poiché non esiste alcun luogo simile da questa parte del velo.
Gli abitanti del castello non badano a queste dicerie: sono donne e uomini legati alla loro terra, custodi delle mura di pietra della Rocca e dei segreti che l’animano.
Il gruppo degli Abitanti della Rocca è composto da personaggi misteriosi i cui teaser saranno visibili solo a chi sceglierà di interpretarli… insieme a tutte le altre incredibili informazioni relative al gruppo stesso! Questi personaggi avranno un ruolo un po’ più “complice” rispetto agli altri, ma ugualmente divertente e ricco di colpi di scena.

 

Convertiti Portalupo

“Fare il proprio dovere val meglio dell'eroismo. “

Un tempo non lontano i Portalupo si fregiavano d’essere i primi fra i vassalli del Principe Alarico D’Urso, famosi per possedere fedeltà e onore senza eguali, difensori di Montecastello e nemici giurati dei ribelli Alanera. Ma ora il Principe è morto e tutto è cambiato. I Portalupo furono i primi a piegare il ginocchio a Re Edoardo e all’Arcivescovo Clotario e ad abbracciare la fede nella Tetrade. Questa scelta risparmiò alle loro terre e alla loro gente guerra e sofferenza ma fece si che il nome dei Portalupo fosse più volte maledetto da tutti coloro che fino a poco prima essi potevano guardare dall’alto in basso. Ora l’antica casa marcia sotto gli stendardi dell’Arcivescovo Clotario, il protettore del Nord, ed i suoi seguaci, stranieri e brumiani, innalzano preghiere ai trionfanti Dei della vera fede. Sono diretti verso settentrione, araldi di sagge e suadenti offerte. Alcuni hanno lo sguardo scuro: i brumiani sanno di aver preso la giusta via, ma non tutti hanno cuore di sopportarla.

 

Emissari del Re (e i loro prigionieri)

"La guerra! Una cosa troppo seria per lasciarla ai militari." (Georges Clemenceau)

Doveva essere una guerra rapida, poco più di una rappresaglia per la ribellione di Alarico. I barbari sono stati scacciati nel fitto delle foreste, i mesi sono passati, eppure la guerra non si placa. I soldati sono stanchi e ansiosi di tornare alle loro case e fattorie. I forzieri della corona faticano a vomitare abbastanza oro per continuare la guerra. La ferocia del Vescovo Clotario non ha piegato il morale dei barbari ma ne ha spezzato la terra: rovine fumanti da Castelbruma ad Altea, rovine che anche dopo la conquista potranno offrire a Re Edoardo miseri tributi e una lealtà incerta.
Sua Maestà ha deciso di scendere in campo inviando nelle lande del nord i suoi uomini più fedeli, ansiosi di riunire il regno e riportarlo alla pace: se il pugno di ferro non dà i frutti sperati, è tempo di tentare con il guanto di velluto. Cortigiani, cavalieri, nobilotti e mercenari sono sbarcati nelle terre dei barbari, portando con sè corazze lucenti, ricche vesti e stendardi ricamati. Con loro, una manciata di barbari prigionieri: uomini segnati dalla guerra e dal destino, la prova vivente del prezzo che sta  pagando l’ostinata resistenza delle genti del Nord.

 

Clan del Corvo

“Quando le nere ali si dispiegheranno tra il sole e la terra, il buio e la fine.”

Codardi, speranzosi o forse solo disperati. Molte parole possono essere dette sui seguaci del Corvo, coloro che sentendo il suo risveglio si sono diretti verso il tenebroso abbraccio della notte, guidati dalle ombre e dal silenzio. La sopravvivenza e la vendetta governano le anime di questi uomini, la sopravvivenza per un frammento di mondo destinato alla distruzione, e la vendetta per tutto il resto di quel mondo che ha cercato di cancellarli. Uniti dallo stesso obbiettivo, per motivi differenti, i membri del Clan del Corvo non hanno intenzione di soccombere davanti a niente e nessuno. L’ultimo racconto risparmiato all’oblio oscuro della memoria e del pensiero sarà quello del Corvo, o non ci sarà affatto.

 

La Torre Nera

“La disperazione è il dolore dei deboli.”

Nel fitto di foreste senza nome, durante una fuga oltre l’abisso dello sconforto, verso una meta distante quanto il passato, due antiche famiglie pronunciano un solenne giuramento, consacrato con il sangue del principe Godvino D’Urso e della duchessa Ildegarda Orsieri. Da due schiere spezzate nasce una nuova alleanza, unita da parole di sfida alla lenta rovina del cielo.
Il signore di Forte Guardiano, tormentato da dubbio e rimorso, lacerato fra due giuramenti impossibili da mantenere, compie finalmente la scelta fatale. Seguito dai pochi ancora fedeli, fa vela verso le stelle del settentrione, guidato da presagi e promesse, in soccorso di quel principe che non sapeva di avere.
Quando finalmente lo avrò trovato, quando i figli della bruma saranno riuniti, lo stendardo della Torre Nera, mai vittorioso ma non piegato dalla sconfitta, tornerà a danzare, forse per l’ultima volta, nell’indifferente vento del Nord.

 

Reietti e solitari

“La solitudine può essere una tremenda condanna o una meravigliosa conquista.”

Gli spiriti hanno chiesto un ultimo tributo, una prova di fedeltà sull’orlo della fine del mondo. Nel rosso risvegliarsi di faide e conflitti, figli hanno alzato le armi contro i padri, famiglie sono andate in frantumi e clan un tempo uniti ora giacciono in rovina. Nei resti della battaglia, chi per colpa, per scelta, o per destino, sono in molti ad essersi trovati senza più un legame, senza un luogo a cui appartenere. Costoro ora camminano insieme, uniti solo dalla condizione di reietti, stretti nella solitudine che li abbraccia tutti.

 

La compagnia mercenaria degli Scudi d'argento

“E' un bene che la guerra sia così terribile, altrimenti potrebbe cominciare a piacerci troppo.” (Robert E. Lee)

Questo gruppo speciale di personaggi partecipa all'evento per la sola giornata di domenica. Si tratta di un gruppo di mercenari che vivranno un "evento nell'evento", molto diverso dal live principale e incentrato soprattutto sulla vita militare e sul combattimento. Vedi tutte le informazioni nella pagina dedicata all'evento "Il mestiere delle armi"