Ambientazione

Pietrascura: un piccolo borgo isolato tra monti e foreste; uno di quei posti dove persone semplici conducono una vita semplice, lontano dai clamori della vita mondana. Un posto che, a qualche viandante a cui capitasse di fermarvisi per caso, potrebbe facilmente apparire come idilliaco.

Ma le apparenze ingannano.

Nell'animo umano, anche il più semplice, covano sentimenti e pulsioni complesse. Semplici desideri o speranze così come grandi ambizioni, piccole ipocrisie e meschinità così come profonde abiezioni.
La brace brucia sotto il carbone. Nel buio delle cantine i tini fermentano. Sotto la superficie ci sono risate e pianti. Qualcosa è pronto a esplodere.

La storia degli Ultimi Rintocchi di Pietrascura si svolge durante un periodo storico nebuloso, che corrisponde grossomodo ai primi anni del 1800. Poco importa quali siano l’anno esatto e la regione precisa: le vostre vite quotidiane proseguono sempre uguali, un giorno dopo l’altro, lontane dai fatti del mondo.

Le guerre, le rivoluzioni, i grandi cambiamenti vi arrivano solo tramite i racconti dei pochi viandanti che di tanto in tanto transitano per il paese. La scienza, la morale, la tecnologia fanno passi da gigante ma li fanno lontano, nelle enormi città oltre le montagne. Forse un giorno il mondo si prenderà la briga di arrampicarsi per gli impervi sentieri e raggiungere Pietrascura; se anche fosse, sarà la generazione dei vostri nipoti a doversene occupare.

Per voi la vita procede uguale a se stessa, come sempre è stata e come sempre sarà, nello sbrigare le faccende quotidiane e nell’interessarsi delle vicende dei vostri compaesani. Non ha senso preoccuparsi di un mondo vasto e lontano con cui non avrete mai a che fare.

Non quando di preoccupazioni ce ne sono già fin troppe all’interno delle mura domestiche.

Un paese come tanti altri

Pietrascura è una comunità stabile. Deve esserlo, dato che non esistono città abbastanza vicine da accorrere in aiuto, casomai ce ne fosse bisogno. Le montagne sono alte, i sentieri ripidi e insidiosi. Nel corso delle generazioni, avete imparato a cavarvela da soli e a gestire eventuali crisi senza invocare l’aiuto di autorità più grandi. I panni sporchi si lavano in casa.

Una comunità stabile si basa su ruoli, doveri e responsabilità ben definiti, che nessuno possa mettere in dubbio. Su un sistema di valori forte e immutato nel tempo, che a nessuno venga in mente di infrangere. Soprattutto, sul fatto che ciascuno sappia qual è il suo posto e non si metta in testa di accaparrarsene un altro.

Nell'antica magione della Ghirlanda, lungo la strada fuori dall’abitato, risiede una famiglia nobile che rappresenta il Ducato, simbolo di un’autorità che di rado interferisce con la vita quotidiana del paese. I suoi membri sono gli unici a essere in contatto con la cultura, la scienza e la politica delle grandi città. Di cosa si occupino precisamente, questo nessuno lo sa ed è oggetto di molte speculazioni e pettegolezzi tra il popolo. Tuttavia, nessuno si sognerebbe di sfidarli apertamente.

In mezzo al paese risiedono le persone che nei fatti lo governano – il borgomastro, la notaia, il capitano della guardia. Attorno a loro una schiera di famiglie artigiane o contadine, ciascuna con un figlio pronto a ereditare il mestiere del padre. Ai margini, le poche persone non del tutto integrate nella comunità – guardacaccia solitari, nomadi artisti di strada, ricchi e misteriosi studiosi di città. Finché la loro presenza darà a Pietrascura più benefici che grattacapi, verranno accolti con benevolenza.

Questo potrebbe essere il ritratto di com’è il paese oggi, di com’era cent’anni fa o di come sarà tra cent’anni. Quand’anche questi equilibri venissero piegati, dall’interno o dall’esterno, con la pace o con la violenza, l’unico cambiamento sarà nel nome degli attori che ricopriranno gli stessi ruoli. La comunità farà presto a riassumere la sua forma originale, l’unica in grado di farla sopravvivere nel tempo.