AmbIENTAZIoNe

  • Devonshire, 1993.
  • Poco fuori Exeter.

Fin dalla sua fondazione, nel 1824, per volere del duca William Cavendish e della sua famiglia, la Devington University ha accolto giovani talenti da ogni parte dell’Inghilterra. Un college inizialmente maschile, aperto alle donne nel 1927, offre tre facoltà molto esclusive: il dipartimento di Scienze, fondato da Cavendish in persona, il dipartimento di Arte e Letteratura e quello di Legge.

Con gli anni, l’importanza della Devington è cresciuta, e così la sua fama. In particolar modo da quando la nazione ha sviluppato il sistema dei Donatori. Sono decenni che, grazie agli straordinari passi in avanti scientifici, l’Inghilterra si divide in due gruppi. I Dotati, che portano avanti il Paese grazie alle loro capacità, che hanno figli, mariti e mogli, e un lavoro, e un ruolo nella società. E poi i Donatori, i santi protettori della nazione, gli angeli della causa scientifica, i martiri dell’Inghilterra.
Due gruppi, entrambi fondamentali. Senza l’uno non potrebbe esistere l’altro, e viceversa. La Devington, come tutti gli altri college, ha il compito di dividere i giovani laureati in due classi. E ha il compito di insegnare loro i sani principi, i valori e il duro lavoro su cui si fonda la nazione.

«Traditio. Integritas. Communitas.»

Questo è il motto della Devington, e ci si aspetta che tutti - studenti e professori - lo onorino. Dal primo all’ultimo giorno.

Nel gioco, esploreremo la vita del college in ogni suo aspetto, con le sue tradizioni e le sue piccole, fondamentali usanze. I giocatori si destreggeranno tra orari delle lezioni, interrogazioni, esami, pasti in comune e feste nei dormitori; balleranno insieme sulle ultime note prima di lasciare la Devington e si nasconderanno dietro le porte per un rito d’iniziazione. Correranno nei corridoi di notte, indosseranno la divisa di giorno, sullo sfondo delle piccole, quotidiane competizioni di un college inglese.
La vita esterna non arriva dentro la Devington. La divisione in Donatori e Dotati è uno spettro esistente ma naturale, su cui nessuno solleva dubbi. Se ci sono, restano sepolti, sussurrati. Ci sono cose molto più importanti a cui pensare. Il prossimo esame, la prossima lezione, la prossima sfida per l’eccellenza.

ESTETIcA E CoSTUmI

La Devington University ha regole molto rigide, per quanto riguarda l’abbigliamento e il decoro. A tutti, studenti e professori, è richiesto di presentarsi in aula e alle attività comuni in ordine e con un vestiario consono.

pER GLI STuDENTI

È richiesto un abbigliamento che ricordi una divisa scolastica. Pantaloni o gonna al ginocchio, dritta oppure a pieghe, nei toni del grigio o del nero; giacca oppure gilet, o pullover, grigi o neri; camicia bianca; calze o calzettoni, scarpe senza tacco. Lo staff fornirà a tutti una cravatta bordeaux. È possibile spaziare un po’ su accessori e capi d’abbigliamento, restando all’interno della palette cromatica e delle indicazioni di stile (dark academia).

PER I pROFESSORI

C’è più libertà, per quanto riguarda l’abbigliamento.

Nessuna linea guida cromatica o di stile, purché i capi scelti siano coerenti con il mood e l’ambientazione generale.

Se avete dei dubbi, potete dare un’occhiata alla bacheca Pinterest, oppure domandare consiglio sul nostro gruppo Facebook dedicato ai costumi:

Se le lezioni sono caratterizzate dalla rigida sobrietà, esiste un’occasione in cui gli studenti e i professori possono dare libero sfoggio al loro estro: il ballo di fine anno. Lì, l’eccezione diventa la regola. Ogni eccesso è concepito e incoraggiato, e la festa diventa il momento per mostrare qualcosa di sé, stupire, colpire, infiammare gli animi con scandalo o eleganza. Tutti i personaggi sono invitati a indossare l’outfit che preferiscono, tenendo presente che il larp è ambientato negli anni Novanta.