AMBIENTAZIONE
BENVENUTI A WITZENBURG!

Moglie e buoi dei paesi tuoi. (Proverbio italiano)



La storia di Sogno si svolge a Witzenburg, un villaggio rurale e fiabesco senza una connotazione temporale precisa. La natura montana con i suoi boschi di betulle circonda le case di pietra grezza e legno, separando e nascondendo il villaggio dal resto del mondo. La comunità vive esclusivamente sui prodotti delle proprie terre. I lavori sono per lo più manuali. Agricoltura e allevamento sono le principali forme di produzione, ma non mancano lavori come il cacciatore, il carbonaio, il birraio e mestieri artigiani vari per i beni di consumo primari, oltre all’immancabile dottore, che si occupa indistintamente di bestie e cristiani.
La comunità è relativamente piccola e i beni presenti sono necessari per soddisfare il fabbisogno generale. Un solo forno a legna è sufficiente per fare il pane per tutti e una sola taverna basta ad appagare i piaceri alticci di chi è spossato dal duro lavoro giornaliero. Raramente giunge qualche visitatore dalla città, per lo più sempre gli stessi, il portalettere, il temuto esattore delle tasse o un mercante con il suo carretto. .

La Contea degli Hobbit e l'ambientazione delle favole dei Grimm rendono bene l’atmosfera del villaggio. La successione delle stagioni cadenza la vita che si muove fra i suoi viottoli stretti. La tecnologia è funzionale agli umili lavori che vengono svolti: lo stile è quello di un Ottocento rurale e semplice. Nelle case c’è l’acqua corrente, ma sono illuminate con lanterne o candele e riscaldate con stufe e camini a legna. Il carattere contadino e isolato di Witzenburg può comunque includere l’uso di bottoni e panciotti, di teiere e piatti di ceramica, di ventagli e ombrelli, di libri e quadri, di occhiali per leggere e orologi a cipolla.

USI E COSTUMI DEL VILLAGGIO
Il bene e il male sono questioni di abitudine, il temporaneo si prolunga e la maschera, a lungo andare, diventa il volto.
(Marguerite Yourcenar)


La religione è presente nella vita di tutti i giorni, soprattutto come retaggio culturale. Tutti gli abitanti sono timorati di Dio e molti lo dimostrano con atteggiamenti esplicitamente bigotti e superstiziosi, sebbene possano esserci piccole eccezioni del caso. C’è chi ha un fanatismo radicato, chi asseconda i dettami religiosi per convenzione sociale e chi cerca semplicemente di essere un buon cristiano, con meno attenzione alle apparenze. Ci si appella a Dio o ai Santi nelle preghiere come nelle interiezioni. Passeggiando per i vicoli ci si può imbattere in esclamazioni quali: “Che San Donnino Martire ti benedica” oppure “Che la Santa Tremebonda ti strozzi” e ulteriori varianti anche ben più colorite.

Esiste una tradizione orale di favole, racconti e leggende tramandate dai nonni ai nipoti che arricchiscono la cultura del villaggio. Le fiabe vengono usate per far addormentare i più piccoli come anche per insegnare una morale. Andare a dormire prima del tramonto, per paura di essere rapiti dallo spirito dei boschi, non è inconsueto tra i più superstiziosi e timorosi.

Esistono famiglie benestanti, ma la maggior parte della gente è povera, e il baratto è la principale forma di commercio a Witzenburg. Le monete in circolazione non sono molte e si concentrano nelle mani di pochi. Ad esempio il vecchio Knauser e i Gewurtztraminer sono i più facoltosi, nonché i più avari, di Witzenburg e da tempo immemore questa, e altre questioni difficili da rammentare, sono cagione di liti e invidie continue tra le due famiglie.

A Witzenburg la vita è semplice, e le giornate trascorrono con un ritmo sonnolento, specie in inverno durante il quale i lavori nei campi sono pochi e le giornate corte. Ci si aspetterebbe che questo abbia come naturale conseguenza, nei rapporti sociali, il quieto vivere e la tolleranza. Invece non è proprio così...

Ogni mattina il fornaio cuoce il pane, il taverniere riempie i soliti boccali, la moglie prepara la zuppa, la figlia rammenda, il medico visita l'anziana e saluta il taglialegna che si avvia per il bosco. La gente si sorride quando si incrocia per i vicoli, e si saluta cordialmente quando si affaccia alle finestre.

Poi cala la sera e le ombre raggiungono i cuori. Quando il becchino passa per strada la gente fa scongiuri, perché è considerato un menagramo. Il fornaio si lamenta della farina acquistata dal mugnaio a prezzo troppo caro, il taverniere detesta i beoni e le loro ciarle, la moglie sospetta un tradimento del marito, la figlia vorrebbe che il poeta ricambiasse il suo amore, il medico ruba la legna perché è un taccagno.

Può succedere che alcuni abitanti del paesino nascondano pulsioni e desideri dietro la maschera dell'abitudine e del bigottismo. Oppure capita che indulgano di nascosto in un loro vizio, per poi giudicare i vicini per un’inezia. Una donna vorrebbe indossare gioielli e abiti dalla scollatura generosa, ma non se lo permette per timore di essere tacciata di opulenza e faciloneria. Un uomo vorrebbe la moglie fedele e l’amante disponibile, ma quando è in pubblico condanna l’adulterio. Gli amori si reprimono per paura del pettegolezzo, le antipatie si mascherano da finte cordialità, e l’infelicità si esprime con reciproci dispetti che sfociano in rumorose quanto innocue baruffe.

Non pensi il visitatore che a Witzenburg si celino solo malmostosi, scontenti, bugiardi e malelingue, tra gli abitanti vi sono anche sentimenti genuini come la generosità, l’affetto o la sincera ammirazione. Ma nulla viene espresso con impudenza, eccessivo entusiasmo o in modo che non sia consono alla morale, al decoro, alla temperanza. La gente si comporta in modo convenzionale, sempre e comunque.

LA FESTA DI FINE INVERNO
"La vita non è la festa che speravamo, ma finché siamo qui balliamo.”
Ogni paesino ha le proprie usanze, che si perdono nei tempi antichi. Witzenburg non fa eccezione. La Festa di Fine Inverno è senza dubbio la festività più sentita e carica di piccole e grandi tradizioni, che gli abitanti aspettano, e rispettano, con grande entusiasmo.

Ridi ridi, che Witzenburg ha fatto gli knödel!
Secondo una consuetudine che si perde nella notte dei tempi, nel giorno della festa a Witzenburg si mangiano gli knödel (gnocchi di pane con formaggio o speck , erbe, noci e nocciole). Il giorno prima ciascuna famiglia prepara i prelibati gnocchi locali, che poi vengono cotti dagli sguatteri alla domenica nella grande cucina della taverna Gewurztraminer e consumati tutti insieme. Ciascuna famiglia si fa punto di preparare gli knödel più gustosi e saporiti.

WUNDERSOCKE, regali e bigliettini segreti per chi è stato buono o cattivo!
Tra le tradizioni, grandi e piccole, a cui tutto il paese tiene gelosamente, di certo la pratica più attesa è quella dei WunderSocke, o calzini delle sorprese! Ciascun abitante al mattino della vigilia del dì di festa appende fuori dalla propria casa un calzino con sopra ricamato o appuntato il proprio nome. In gran segreto gli altri abitanti lasciano piccoli regali, biglietti e sorprese nel calzino di amici e parenti e l'indomani, dopo colazione, ciascuno scopre il contenuto del proprio WunderSocke!
Frutta, dolci, piccoli pensierini confezionati con le proprie mani e biglietti beneauguranti sono i doni più comuni da parte di chi voglia fare una lieta sorpresa, ma talvolta non mancano neppure ammonimenti scritti, pezzi di carbone, cipolle crude... e altri pensieri meno gradevoli. Chiaro segnale che il destinatario non si è precisamente guadagnato l'affetto e l'amicizia di alcuni suoi parenti o concittadini.

Festoni benauguranti: fan felici tutti quanti!
Si dice che un tempo Witzenburg fosse più popolosa e che ogni via del paesino, la sera della vigilia del giorno di festa, esponesse un festone realizzato dai cittadini con materiali poveri e semplici, ma recante un messaggio festoso o beneaugurante. Oggi nel paese è tradizione che ogni famiglia addobbi la casa o la via con un suo festone, dipinto o ricamato. Talvolta la scritta è un semplice “Bentornata Primavera”, oppure un più poetico “Marzo cerca ogni sera, di svegliar la primavera”, talvolta la scritta richiama con un proverbio l’attenzione su virtù morali o buoni consigli “Chi presta, tempesta; e chi accatta, fa la festa” oppure “Campar senza fatica è una voglia molto antica”, talvolta infine il festone ha carattere più religioso: “Santa Tremebonda, dacci una festa gioconda”.
Esporre il più bel festone del paese è un orgoglio assai sentito dalle famiglie di Witzenburg, che spesso realizzano il proprio festone dopo lunghe discussioni famigliari non del tutto pacifiche.
L’anno scorso i braccianti di Piet Knauser volevano realizzare anche loro un bel festone, ma la leggendaria taccagneria del vecchio e il tradizionalismo delle sue sorelle l’ha avuta vinta, con non poca delusione dei lavoratori, che forse anche quest’anno vorranno tornare alla carica.

La benedizione delle case: quando scende la sera tutti fanno una preghiera!
La sera della vigilia, nell’ora prima di andare tutti a dormire, il prete fa il giro delle case recitando una preghiera insieme alla famiglia. È un momento di riflessione e spiritualità che i più religiosi aspettano con impazienza!
Il fantoccio e il falò
Il sabato di vigilia vengono raccolti paglia e tela per fabbricare il fantoccio, allegoria dell’odioso gelo, che verrà bruciato in piazza la domenica mattina, come ogni anno. E come si usa fare a Witzenburg ogni anno, saranno due giovani fidanzati ad accendere il fantoccio prima che si celebri il loro matrimonio, combinato saggiamente dai loro parenti, quale augurio di rinascita per tutto il paese.


L’ARRIVO DELLA STRAORDINARIA COMPAGNIA DI BALTHASAR LUNENCIEL
E dopo tutto cos'è una bugia? Solo la verità in maschera. (George Byron)

L'inverno sta ormai giungendo al termine e come ogni anno ci si appresta a festeggiare l'addio al freddo e il benvenuto alla fertilità dei campi.
Tutti gli abitanti si adoperano per i preparativi della domenica di Fine Inverno. I riti e le tradizioni sono importanti e tutto è quasi pronto. Ma quest’anno l’arrivo della primavera non è annunciato soltanto dalla fine dell’inverno, e dalla promessa di fiori e frutti… Quest’anno non andrà come ogni altro anno.

Una compagnia errante composta da guitti, eccentrici giocolieri, attrici dai costumi sgargianti, buffi commedianti e affascinanti prestigiatori si presenterà a Witzenburg per offrire ai suoi abitanti uno spettacolo per la fine dell’inverno. Ma forse quello che chiederanno in cambio i misteriosi commedianti sarà qualcosa di più che un piatto caldo…