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Krigshjärta: una campagna fantasy svedese

19-03-2014

Krigshjärta è una campagna di gioco di ruolo dal vivo fantasy-rinascimentale, attiva in Svezia da diversi anni. Questo video è il loro trailer dell’anno scorso, assolutamente spettacolare; la nostra prima reazione, vedendolo, è stata "smettiamo di organizzare e andiamo a giocare da loro". Qui trovate il loro sito e il loro gruppo Facebook (entrambi sono in svedese, ma Google Traduttore può aiutarvi).
Questa settimana il Diario dello Sviluppatore non esce, abbiamo deciso invece intervistare due organizzatori della campagna, Maria Rodén e Robin Schlyter, per la nostra rubrica "Nonsolo Terre Spezzate".

Sia Maria sia Robin sono stati consiglieri dell’associazione e organizzatori, si sono occupati sia della logistica sia della gestione della fiction. Robin si considera più che altro un autore / responsabile della fiction. Maria è principalmente un’organizzatrice.
Per chi fosse curioso, Krigshjärta (in breve, KH) significa “cuore di guerra” e si pronuncia “crigs - iærta”. Il loro regolamento ha fornito più di un'ispirazione per la Guida Evento de La fortezza dei vinti. (il regolamento è solo in svedese, ma qui potete trovare una traduzione automatica in italiano)

Nel testo, le nostre domande sono riportate in rosso. Le risposte di Maria sono intesto normale, mentre quelle di Robin sono in corsivo.

The complete, raw interview in English is available here.

 

Cos’è Krigshjärta? Da quanto tempo esiste? 

E’ una campagna attiva dal 2006. Utilizza un’ambientazione originale ed è un grv dichiaratamente incentrato sulle battaglie.
Le regole incoraggiano gli scontri armati e una mentalità secondo cui è meglio sacrificarsi per creare una bella scena, piuttosto che vincere e basta.
Nella maggior parte dei live, i personaggi non possono morire, a meno che il giocatore lo voglia, e il tempo di guarigione è piuttosto breve, circa 2 ore con le regole attuali (nota: “breve” se paragonato al tempo realistico di guarigione, considerando che non esiste la magia). 

Il mondo di gioco, chiamato Minea, è in continua evoluzione e non ci sono “buoni” e “cattivi”: ciascuna cultura del mondo di gioco ha caratteristiche sia positive sia negative.
Le varie culture prendono ispirazione da un lungo periodo storico, all’incirca dal IX secolo fino al XVI, con alcuni elementi fantastici e steampunk e elementi estetici basati sulla prima guerra mondiale.
Non esiste la magia, i live sono incentrati su dinamiche di scontro armato, scambi culturali o un intreccio delle due cose.


Quanti live organizza KH ogni anno? Quanti giocatori partecipano?

I numeri sono aumentati con il tempo. Agli inizi (2006-2010) facevamo all’incirca un grosso live ogni anno.
Agli ultimi due eventi principali, Krigshjärta V (2011) e Krigshjärta VI (2013), hanno partecipato rispettivamente 400 e 380 persone.
Nel 2011 abbiamo fatto il primo dei nostri “mini live”, ovvero un evento con meno partecipanti, che coinvolge solo alcune delle culture di gioco e non è necessariamente basato sulle battaglie. A questi mini live abbiamo avuto tra i 20 e i 130 partecipanti. 

L’anno scorso (2013) abbiamo organizzato quattro mini-live e un evento principale. Quest’anno (2014) faremo sei mini-live. Il tutto viene organizzato da 3 a 6 persone, talvolta di più talvolta di meno.


In Italia, solo una manciata di live ogni anno riescono a superare i 200-250 partecipanti. Com’è la situazione in Svezia? Quanto siete “grandi” nel panorama nazionale?

I larp più grandi hanno circa 500 partecipanti, ma sono pochi. Credo che negli ultimi anni ci sia stata un’evoluzione verso live più piccoli: oggi ci sono molti più eventi larp di una volta, quindi ciascuno conta meno partecipanti.
Direi che la maggior parte dei live fantasy ha tra 50 e 300 giocatori; nel nord della Svezia, che è meno popolato, i numeri sono più bassi (da 30 a 100).


Come descrivereste Krigshjärta rispetto ad altri live? Quali sono le caratteristiche distintive del vostro stile di gioco e di organizzazione?

Penso che le nostre caratteristiche principali siano il focus sulla guerra, il fatto che non ci siano culture “buone” o “cattive”, e un pizzico di autoironia.
Organizziamo live seri, ma cerchiamo di non prenderci troppo sul serio. Alcuni dei nomi dei live sono deliberatamente ironici o comici, benché il tema del live possa essere molto serio.
Un’altra peculiarità è la fusione di fantasy e steampunk, benché negli ultimi tempi lo steampunk si sia diffuso in diversi live fantasy.

Abbiamo anche un miscuglio di armi medievali: normali spade e altre armi bianche coesistono con cannoni, pistole e balestre a ripetizioni.
Inoltre, rispetto ad altri live fantasy, facciamo un uso maggiore di effetti pirotecnici come fumo ed esplosioni; e siamo più severi per quanto riguarda l’equipaggiamento. Se interpreti un certo tipo di personaggio, devi avere abiti e armi appropriati e non tutti i costumi sono ammissibili: questo rende molto facile capire la cultura di provenienza di un personaggio.


Molto interessante! A proposito dell’equipaggiamento, credo che chiunque abbia visto il vostro “Trailer di Campagna” su Youtube sia rimasto colpito dalla qualità dei prop. Effetti speciali, repliche di armi che “sparano”, persino un cannone…
Sono i giocatori a portare questi materiali, o gli organizzatori? Come fate ad incoraggiare i partecipanti a raggiungere una qualità simile? Credo che la maggior parte dei larper non saprebbe da che parte cominciare se dovesse costruire un cannone fumante e “funzionante”...

A Krigshjärta, la maggior parte dei cannoni sono ‘veri’ e portati dai giocatori. Una parte consistente dei nostri partecipanti sono anche rievocatori storici.
Sparare con i cannoni è divertente e, come in Italia, abbiamo leggi piuttosto rilassate sulle armi di piccolo calibro, purché siano prive di grilletto.
Di solito gli effetti pirotecnici utilizzati dai partecipanti sono diversi da quelli forniti dall’organizzazione: questi ultimi sono utilizzati per abbellire le scene e sono pagati collettivamente dai giocatori; mentre le granate fumogene, la polvere da sparo e simili vengono fornite e pagate da ciascun partecipante.
Al nostro ultimo evento principale, abbiamo aiutato i giocatori fornendo questi materiali a prezzo di costo, sia per motivi economici sia per avere maggiore controllo sul tipo di polvere da sparo e granate utilizzate.

Le pistole spesso sono repliche non funzionanti. Alcune sono modificate in modo da creare il suono di uno sparo, utilizzando dei colpi che in Svezia chiamiamo knallkork (nota: apparentemente sono diversi sia dalle ‘scacciacani’, sia dai colpi rumorosi della Edison Giocattoli che usiamo in Italia).
Un paio dei nostri giocatori sono fabbri e sono in grado di costruirsi da sé almeno le armi da fuoco più piccole.

Sì, le pistole e i fucili che vengono utilizzati vicino ai giocatori sono repliche senza polvere da sparo.


Nel panorama svedese, ci sono altre associazioni live che organizzano eventi simili a Krigshjärta?

Non è facile rispondere. Ci sono numerose campagne attive che ci fanno concorrenza, ma perlopiù hanno obiettivi leggermente diversi.
"Granland" è una campagna sui live di guerra piuttosto grossa, che richiede molto impegno ai giocatori e conta circa 200 partecipanti. Tuttavia, loro si concentrano molto sulle guerre di religione e sui personaggi che ne fanno parte.
U
n altro importante concorrente è Projekt Lazarus. Rispetto a noi fanno un gioco più fantasy e badano molto all’aspetto “divertente” del gioco di ruolo dal vivo. La loro campagna è un ottimo complemento alla nostra; fanno eventi un po’ più grandi dei nostri, con circa 500 partecipanti, ma hanno pretese un po’ meno esigenti e sono più rivolti ai giovani.
C
i sono altri live ma non li conosco abbastanza da averne un’opinione; ovviamente ci sono anche molti altri larp più piccoli, di qualità variabile, ma stiamo scendendo nei dettagli.


Quali sono state le vostre ispirazioni, o magari le vostre esperienze con altre associazioni di grv che vi hanno influenzato nella creazione di KH?

Personalmente, mi sono basato soprattutto sul mio background da rievocatore e sui videogiochi che mi piacciono per progettare le mie parti di Krigshjärta.
Tuttavia, cerco più che altro di soddisfare il maggior numero possibile di partecipanti, senza favorire nessun gruppo e nessuna tradizione larp specifica.
Quello che davvero mi appassiona di KH è che ci siano così tanti tipi diversi di giocatori, ciascuno dei quali crea eventi e aggiunge contenuti al gioco in modo collaborativo.


Poco fa mi avete detto che di solito avete “tra 3 e 6 organizzatori”. Sembra un numero molto basso per un live con 400 partecipanti, soprattutto se include anche lo staff tecnico, oltre ad autori e master.
Come fate a gestire tutto? Vi basate sulla collaborazione dei giocatori o appaltate alcuni servizi (per esempio il cibo o la logistica) a personale pagato?

Per quanto riguarda gli eventi principali, facciamo entrambe le cose.
Alcuni partecipanti giocano gratis o a prezzo scontato in cambio dei servizi che svolgono per il live, come costruire campi e torri.
Inoltre, paghiamo uno staff tecnico che si occupa dei problemi più pratici, come i gabinetti, la logistica, l’acqua e così via.


Gli organizzatori sono professionisti, o comunque sono pagati?

Magari… mi piacerebbe essere pagato! Forse tra qualche anno sarà possibile.
Però, l’estate scorsa ci siamo rivolti a una ditta di catering che ha guadagnato piuttosto bene dal nostro live.


Eh, non sei l’unico cui piacerebbe essere pagato. Anche se, almeno in Italia, l’idea di “organizzatore pagato” ha spesso una connotazione negativa, per colpa di alcuni che in passato ne hanno approfittato.

In Svezia è la stessa cosa. Pagare gli organizzatori è possibile, ma i comportamenti passati di alcuni avidi bastardi lo rendono più difficile.
In ogni caso, farlo in Krigshjärta sarebbe complicato, a causa del grosso contributo che i giocatori danno all’organizzazione.


C’è una partecipazione internazionale significativa ai vostri eventi? Da quali paesi? E’ una cosa su cui puntate?

Abbiamo avuto un po’ di stranieri, dal Regno Unito, dalla Danimarca e dalla Norvegia, credo.
Ci piacciono i giocatori internazionali e speriamo di averne di più in futuro.
E’ soprattutto per questo che usiamo l’inglese nella campagna di gioco; al nostro ultimo evento principale abbiamo anche fatto uno sconto ai partecipanti stranieri.


Quindi i vostri live sono giocati in inglese, non in svedese?

Entrambi. Principalmente in svedese, ma l’inglese è una lingua che tutti i personaggi dovrebbero conoscere (finché la conosce il giocatore, ovviamente).
La maggior parte degli svedesi parlano inglese piuttosto bene, benché l’inglese parlato con un accento svedese molto marcato mi faccia rabbrividire.


Nell’interesse di potenziali giocatori stranieri, vi chiedo di chiarire cosa intendete con “entrambe le lingue”. Quanto spesso i giocatori svedesi parlano tra di loro in inglese?

Nel mondo di gioco, l’inglese è un dialetto, quindi qualsiasi personaggio può parlarlo e comprenderlo.

Spero che i nostri giocatori abbiano appreso le abilità sociali sufficienti per includere nel gioco anche chi non parla svedese.
In sostanza: la maggior parte del live è in svedese, ma ci si aspetta che questo non escluda i giocatori.


Tuttavia, se un giocatore non parla svedese, neanche il suo personaggio potrà parlarlo. Immagino quindi che il giocatore dovrà tenere conto di questo fatto quando pensa alle origini e al background del suo personaggio…

Non ne faremmo assolutamente un problema: si tratterebbe semplicemente di un personaggio che parla inglese anziché svedese. La nostra gestione della lingua non è logica al 100% rispetto al mondo di gioco.

In ogni caso, l'inglese è necessario per comunicare con i norvegesi!


Capisco, in pratica si potrebbe dire che i vostri live sono “indifferenti alla lingua”, come un film doppiato. E’ una soluzione intelligente.

E anche semplice.
Mi sentirei di consigliare sempre agli organizzatori di abbattere il più possibile le barriere linguistiche.

La Confusione uccide la Creatività.


C’è qualche altro consiglio che dareste ai giocatori internazionali?

Credo che gli convenga fare parte di un gruppo svedese. In questo modo, si troveranno naturalmente ad avere persone con cui parlare e che potranno ricordare anche agli altri partecipanti che devono parlare in inglese. La maggior parte dei nostri giocatori fanno parte di un gruppo di personaggi di qualche genere.


Veniamo appunto alla creazione dei personaggi. Presumo che con 400 partecipanti non sia praticabile avere personaggi creati dagli organizzatori. Quindi, chi li crea? Fornite ai giocatori una lista di gruppi di gioco cui aderire?

Ogni giocatore crea il suo personaggio. Di solito abbiamo una lista di gruppi e di concept di personaggio. Non è raro che ci sia un capogruppo che si occupa di radunare altri giocatori.
Gli organizzatori aiutano i giocatori a trovare un gruppo e risolvono i loro dubbi.

Inoltre, i coordinatori di gruppo sono importanti per fare sì che tutti i partecipanti condividano la stessa visione del gioco.


Dove giocate? Utilizzate location diverse ogni volta, o avete un campo fisso?

Usiamo location diverse, ma talvolta le riutilizziamo. In Svezia ci sono alcuni “villaggi larp” che si prestano molto agli eventi più piccoli.


Quindi in Svezia avete “villaggi larp” permanenti che vengono utilizzati, in date diverse, da più associazioni?

Esatto. Di solito c’è un’associazione che si occupa del villaggio. Per farsi un’idea, questa è la pagina web del villaggio che usiamo di più.
In sostanza, sono semplici case di legno, di proprietà di quelli che le hanno costruite. Se vuoi giocarci un live, puoi affittare il villaggio e le case.


Questi villaggi sono stati costruiti apposta per il gioco di ruolo dal vivo? Sono comuni?

Sì, sono costruiti per il larp. Credo che ci siano circa 6 villaggi in Svezia, ma non sono sicura per quanto riguarda la parte settentrionale del paese.


Come descrivereste il concept di base di KH ? Quali sono i temi principali che Krigshjärta  presenta ai propri giocatori?

KH si è evoluta molto nel corso degli anni.
I primi due live sono serviti sostanzialmente a fare sì che giocatori di ruolo dal vivo, rievocatori e altre persone con hobby simili collaborassero insieme.
Quest’idea in parte esiste ancora, nel senso che, a prescindere da che tipo di partecipante sei, troverai un ruolo che ti piace nella campagna.
Questo è vero sia nei mini-live più specifici, sia negli eventi principali (su cui in realtà non posso dire molto, dato che non faccio parte dell’organizzazione del prossimo).


Secondo te, qual è lo scopo del gioco? Per quale motivo i giocatori partecipano a Krigshjärta?

Quali che siano i tuoi interessi, dovresti trovare qualcosa che ti piace in KH , o almeno così speriamo.
Che tu sia appassionato di combattimenti, di vita militare, di sopravvivenza nei boschi con sistemazioni spartane, o semplicemente ti piaccia trascorrere una settimana di vacanza in compagnia di amici, indossando bei costumi e partecipando a qualche battaglia… potrai soddisfare il tuo interesse.

Krigshjärta non è tanto uno specifico stile di gioco, ma piuttosto una piattaforma in cui puoi usare il mondo di gioco e le risorse messe a disposizione dalla community per creare un’esperienza di live che sia adatta ai tuoi gusti e alle idee che hai in quel momento, qualsiasi esse siano (o quasi… non accettiamo proprio tutto).


Quali sono i vostri progetti e speranze per il futuro?

Posso rispondere solo dal mio punto di vista. Spero di continuare a vedere una crescita stabile. Non solo più giocatori e nuovi organizzatori, ma anche di vedere la campagna messa al servizio di nuove idee.
Vorrei ci fosse più cooperazione con le altre grandi campagne e con i mezzi d’informazione svedesi.
Una popolare trasmissione per bambini ha utilizzato riprese e materiale video di Krigshjärta; mi piacerebbe vedere più iniziative simili, che rendano il gioco di ruolo dal vivo una cosa divertente e giocosa agli occhi del grande pubblico.


Grazie a entrambi per le risposte! Chissà, magari qualche giocatore italiano parteciperà a uno dei vostri prossimi eventi!

 

 

Fotografie selezionate

Battaglia campale durante "Krigshjärta V"  

"Cerusici cordoviani” (Cordovia è una delle culture di gioco) 

Foto di gruppo di vari gruppi di gioco: 1  2  3  4  5  6  

Un Leone (“Lejon”, una delle truppe di Cordovia) 

Due Lupi (“Ulvar”, un’altra truppa Cordoviana) 

"Doppelsoldner" (“doppio soldo”, espressione usata storicamente per definire quei mercenari che ricevevano doppia paga, grazie a un armamento particolare o al maggiore rischio corso in battaglia) 

"Stormknecht" (“truppe d’assalto”) 

Sangue (finto) sulla neve  

 

Vedi anche la Galleria foto su Deviantart ; il sito di Krigshjärta e il loro gruppo Facebook 

  


 

Se non conoscevi ancora questa simpatica rubrica e per qualche motivo vuoi approfondire i nostri passati vaneggiamenti, ti consigliamo il Manifesto 2013 di Terre Spezzate - "La Rivoluzione d'Ottobre", gli altri articoli del Diario dello Sviluppatore e della rubrica Nonsolo Terre Spezzate e le famigerate, insolenti, irresistibili 42 Tesi per la Rivoluzione 

P.s.: le iscrizioni La fortezza dei vinti stanno per chiudere! Questi sono gli ultimissimi giorni per poter partecipare e accaparrarsi uno dei personaggi rimasti! Ti aspettiamo :)

 

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