Gruppo di gioco

  • Le 7 bande criminali che si contendono il territorio di Pulp!

7 bande, 7 leggende, 7 modi diversi di rappresentare la mitologia del crimine:

      •   i Goodfellas
      •   la Fratellanza
      •   gli Zigani
      •   il Serraglio
      •   il Cartello
      •   le Imperatrici
      •   gli Stray Dogs

I Goodfellas

“Un bravo ragazzo ha sempre ragione. Anche quando ha torto, ha ragione.”

Quelli che hanno sempre il tavolo migliore al ristorante, il palco riservato all’Opera, il parcheggio in prima fila. A qualunque ora arrivino, per loro ci sarà sempre un posto, ottenuto cacciando via il povero coglione di turno. Sono quelli che non hanno neppure bisogno di parlare per farsi ubbidire: basta un cenno, lo schioccare della lingua, e strisciano tutti davanti a loro come lombrichi.
Quelli in cima alla Piramide, che come i Faraoni vogliono essere seppelliti con tutto il loro oro addosso.
L’elite della Malavita meglio organizzata, una nuova Famiglia, costituita prendendo solo il Meglio, naturalmente dal peggio.
Acquistano gli oggetti più appariscenti, più costosi, perché se costano cifre folli devono essere i migliori…come loro. E poi, chettelodicoaffare?, i soldi devi farli vedere.
Finanziano progetti, persone, senza tirarsi mai indietro: i soldi devi anche metterli da qualche parte. Con il denaro puoi comprare tutto, tutti, e quelli che non si fanno comprare si possono eliminare. Una bella croce sopra e una fossa da qualche parte su cui andare a deporre i fiori!
Magari qualcuno un giorno verrà a tagliargli la gola mentre sorseggiano champagne ghiacciato a bordo piscina…ma…checcazzo! Non vorrete certo vivere la vita come uno stronzo qualunque?

Musica preferita: l’opera lirica, la canzone neomelodica.
Sistemazione: Un bel villone con piscina dovrebbe tenerli buoni, i Goodfellas pretendono sempre il meglio

La Fratellanza

“A volte sei tu che mangi l’orso. A volte è l’orso che mangia te.”

Criminali duri e glaciali come le terre da cui provengono, la loro rapida ascesa ha colto tutti di sorpresa. Traffico di droga, armi, prostituzione, gioco d'azzardo, riciclaggio di denaro, estorsioni, truffe, rapine, corruzione: elencate un crimine e loro l’hanno commesso. Non c’è campo che abbiano lasciato inesplorato. Sulla pelle hanno marchiate a fuoco le loro storie, il sigillo indelebile delle loro imprese.
Là dove il vento soffia gelido dalla Siberia, sono cresciuti imparando a combattere un nemico tenace e implacabile, Un nemico che li ha resi forti e spietati e ne hanno fatto la loro arma. E’ la Paura.
Chi li teme, prega di non averli mai contro: sono freddi, violenti, crudeli. Feroci come lupi delle steppe. Alcuni se la sono fatta sotto, la prima volta che li hanno conosciuti. Se possono raccontarvelo tutti interi è perché, quando si rompe il ghiaccio scolandosi assieme una bottiglia di vodka, si finisce col trovarli anche simpatici.

Musica preferita: canzoni tradizionali russe.
Sistemazione: Un appartamento della Bassa non è poi molto diverso da quelli da cui provengono le genti della Fratellanza, prima di essersi arricchite

Gli Zigani

“Dovresti andare a farti fottere. Se ci passi con le tue gambe.”

Dovevano arrivare proprio qui, a Suburra, per piantare il loro accampamento? Dicono di essere sempre in viaggio…e che viaggino, allora! Spostino altrove la loro spazzatura e il loro fetore. Rubano tutto quello che non è inchiodato a terra, e a volte anche quello.
Si sono piazzati qui: hanno parcheggiato i loro camper e ogni sera si radunano intorno a un grande falò a far festa. Ogni giorno fanno festa, sempre…e che festa!
Si riuniscono attorno al capofamiglia, eseguono ogni suo ordine. Perchè è la famiglia la cosa che conta di più…guai a chi tocca la famiglia! Tutti a far casino, come uno sciame impazzito, gridano, urlano, si raccontano leggende ad alta voce. Come quella dei morti che tornano a vendicarsi, se non li si onora a dovere. Hanno vecchie tradizioni che rispettano scrupolosamente, hanno le loro leggi perché sono abituati ad infrangere tutte le altre, e hanno la violenza, la ferocia, nel sangue. Non hanno paura di niente, tranne di infrangere le loro superstizioni. In fondo, sono pittoreschi: quando si rimetteranno in viaggio, con tutti i loro stracci, lasceranno dietro un gran vuoto…e forse anche qualche cadavere.

Musica preferita: melodie gitane, a volte frenetiche ed altre malinconiche, proprio come loro stessi
Sistemazione: Li vedi subito da lontano i loro Camper con tutta la loro mercanzia variopinta, un vero accampamento. E dici “Ecco, gli Zingari sono arrivati!”

Il Serraglio

“Uno psicopatico non è un professionista.”

Qualcosa è andato storto, maledettamente storto. Non deve andare storto una seconda volta: stavolta no, non ce lo metteranno nel culo.
Pensate a quello che potremmo fare con tutti quei bigliettoni! Tanti quanti non ne avete mai visti in tutta la vostra miserabile vita, tanti che potete anche farci il bagno dentro!
Di lavori, ne sono stati portati a termine tanti, sempre al soldo del miglior offerente, ma questo è il colpo che sistema per la vita. Poi si può scomparire per sempre, andare a spassarsela ai Caraibi, con una puttana da 800 dollari al giorno sulle ginocchia…bye bye mondo!
Sempre che la sfiga non ci si metta di mezzo, come l’altra volta.
Vi divertite a raccontare barzellette, a ridere e scherzare, eh? Ecco una bella barzelletta: ci sono sei ragazzi chiusi al fresco, a San Vittore, che si chiedono come cazzo ci sono finiti. "Dove abbiamo sbagliato?", "Cosa avremmo dovuto fare?", "Cosa non abbiamo fatto?", "Colpa tua!", "Colpa sua!"... stronzate del genere.
Finché a qualcuno viene un sospetto: "Ehi, un momento! Mentre si preparava il colpo non facevamo altro che ridere e cazzeggiare." …è arrivato il messaggio?

Musica preferita: Stuck in the Middle with you, degli Stealer Wheels
Sistemazione: Nelle campagne della zona, c’è un Casotto discreto ed accogliente, ben conosciuto da quelli del Serraglio, lì si sono accordati per incontrarsi e ritrovarsi

Il Cartello

“A Volte io sono Dio. Se dico che un uomo muore, muore il giorno stesso.”

Il Cartello viene da terre lontane, esotiche e calde…Sudamerica. Il sole li ha resi feroci.
Forse ad alcuni il caldo ha perfino dato alla testa: molti in città, ritengono i suoi appartenenti dei pazzi sanguinari, senza scrupoli, senza morale. C’è chi pensa sia perché sono sempre strafatti (forse qualcuno non è tornato in se’ dopo l’ultimo trip di peyote?), ma non troverete nessuno disposto a dirlo ad alta voce. Il Cartello è affamato e assetato: di soldi, potere, vino e sangue. Vorace di ogni cosa. I suoi uomini hanno la passione e la forza caliente dei loro paesi d’origine, la stessa forza che sparano le loro pistole. Hanno imparato la lezione dai gringos, grassi e pigri, quelli che abitano nelle case bianche oltre confine, sul mare della California. Quelli che hanno goduto dei frutti dei loro loschi traffici per anni, indisturbati. Il Cartello li ha osservati molto attentamente, a lungo, e ora è pronto a dire la sua. I mariachi hanno strappato via dalle loro chitarre le lunghe corde di metallo: ora le usano per strozzare i nemici. Il suono delle maracas è stato sostituito dalle esplosioni dei colpi di mitra. Hanno conquistato i mercati oltre confine e ora giocano a golf con le palle dei gringos. Dalla polvere del deserto alla polvere da sparo, fino ad arrivare alla polvere bianca che regala sogni…il passo è breve.
Granello dopo granello, conquisteranno anche questa città.

Musica preferita: Musica latino americana
Sistemazione: Un appartamento discreto e silenzioso è la base del Cartello. A renderlo poco discreto e silenzioso ci penseranno loro.

Le Imperatrici

“Una nazione senza bordelli è come una casa senza bagni.”

Sono bellissime e letali.
Sono l’esercito armato della Suburra e ne difendono i confini, le leggi non scritte. Riparano le ingiustizie, vendicano gli sgarri.
Per sopravvivere, devi piacergli. Se non sei di loro gradimento, sei, semplicemente, fregato. Nel giro di qualche attimo, possono farti vedere il Paradiso e spedirti all’Inferno con un carico di piombo. Il loro cuore è sempre saldo al posto giusto, inchiodato al petto, così come la loro pistola.
Chi le ha incontrate, non le dimentica. E se ti strappano un bacio, potrebbe essere la tua condanna. Una lama alla gola e spazzano via ogni pensiero, rimane solo un corpo, con addosso il loro profumo provocante e il segno della loro maledizione: una cicatrice. Un simbolo che annuncia una sentenza di morte.
Maledette puttane! Loro sono come le api: uccidono per divertimento e, quando pungono, il veleno ti rimane dentro. Chi è predestinato da questo tocco, non può far a meno di sognarle e aspettare il giorno in cui lo uccideranno: quella sarà la più dolce delle morti.

Musica preferita: la Cavalcata delle Walkirie.
Sistemazione: La Locanda delle Lame. Quel nome è piaciuto subito alle Imperatrici e ci si sono installate. Pensano che le simboleggi.

Gli Stray Dogs

“Quando avrai avuto i tuoi soldi lo lascerai in pace. Non ti deve più nulla, hai capito?”

La Suburra è un gran calderone. Ci trovi assassini, cacciatori di taglie, esperti di esplosivi, sbirri corrotti, ergastolani, boxeur falliti, rockers chiassosi e inconcludenti, nichilisti.
Pezzenti che una volta avevano il mondo in mano…poi tutto è andato a farsi fottere.
Sono i disperati pronti a tutto, al soldo del miglior offerente: gente che ha fatto più notti in galera che in un letto decente. Che ha messo a dormire tanta altra gente, fino a perderne il conto. Molti che, per caso o per errore, sono finiti in fottutissimi casini.
Di storie nella Suburra se ne raccontano tante, e ognuno crede sempre di avere la più sensazionale, la più pazzesca.
C’è bisogno di questi cani sciolti, cani randagi che per nutrirsi vagano di porta in porta, rovistano nella spazzatura. Finchè non trovano una preda e la portano al padrone. E la mano del padrone, spesso, si può anche azzannare…nella Suburra tutto è permesso: il mezzo più lercio, il tradimento più bieco. Quello che ti importa, alla fine, è aver salva la pelle.

Sistemazione: gli Stray Dogs possono dormire ovunque, dove trovano la porta aperta, dove trovano un padrone, un affare, un letto caldo. Qualcuno a cui aggregarsi. Anche se si vocifera che si stiano costruendo una loro tana comune.