Ambientazione
Pulp è azione, sangue, violenza, colpi di scena. E’ linguaggio scurrile, sesso e tabù. E’ ambizione, potere, comicità e grottesco. Tutto questo, fuso e amalgamato alla perfezione, per rivivere le suggestioni e le atmosfere dipinte nelle pellicole di Tarantino, di Rodriguez, di Guy Ritchie.
Questo LARP si propone l’obiettivo di raccogliere molte esperienze passate in tema “pulp” (cinema, letteratura…), per fondere sperimentazione e racconto, esplorando nuove ambientazioni, sconosciute a quello che finora è stato proposto nel gioco di ruolo dal vivo.
Un realismo graffiante e un’acida ironia vi guideranno nei meandri della violenza e del degrado della società moderna, dove gli eroi non sono più quelli con mantello e superpoteri, ma criminali dal sangue freddo e con la pistola in pugno, un’ambientazione contemporanea, popolare, in cui si snodano le vicende di 7 gruppi criminali, 7 filoni narrativi che si incrociano e si fondono, ognuno con la sua identità e, sullo sfondo, 7 location differenti in cui muoversi senza regole o confini predefiniti.
La responsabilità delle scelte sarà solo vostra, le regole da rispettare, quelle del codice criminale.
Il pulp: nascita di un genere
« La vicenda è più importante della carta.»
Frank Munsey, ideatore del formato delle riviste Pulp
“Pulp”. Erano chiamate così le storie pubblicate sulle riviste americane della prima metà del Novecento, con copertine sfolgoranti e 128 pagine, stampate su carta dozzinale, ricavata direttamente dalla pasta di legno: la pulp paper, appunto.
Storie avventurose, fantastiche, ricche di suspense, con spesso in copertina donne sensuali ed ammiccanti. I generi spaziavano dal poliziesco alla fantascienza, al noir, all’horror, fino al fantasy.
Un’eredità raccolta poi da Palaniuk, dal suo “Fight club” e da Tarantino, il regista che ne ha ridefinito i confini, oltre i quali nulla è stato più lo stesso.
E’ il 1994 e Tarantino fa uscire nelle sale il suo “Pulp fiction”: il film che lo consacrerà e segnerà la riscoperta del genere pulp da parte del grande pubblico.
Ambientazione del larp
Il crimine è una fottuta cosa seria. La gente non se ne rende conto. Quelli normali, dico. Quelli che se ne vanno a lavoro, giocano a fare le personcine perbene. Fottuti automi che barcollano tra le mura di un ufficio o rantolano nei pressi di una macchina. No, stronzate. Sotto sotto c’è un altro mondo, un mondo reale, concreto, sadico, puro in cui uomini e donne mandano avanti la storia per come dovrebbe essere. Questa merda si regge in piedi solo grazie alla gente come noi, che fa quello che altri non hanno il coraggio di fare. Quello che c’è sotto è un vero mondo in cui le regole “normali” non contano un cazzo. Quello che conta è essere più sveglio, più furbo, più forte, più seducente, più veloce con la pistola.
Il Boss ha chiamato e le bande devono rispondere. Quando il Boss chiama, in genere, sono cazzi. Cazzi amari. In genere non se ne esce bene. In genere sono fottute carneficine e sangue che scorre a fiumi.
Il Boss ha riunito le bande in un fazzoletto di terra di pochi chilometri quadrati.
Si guardano in cagnesco tra di loro perché troppe se ne sono fatte in questi anni. Ma quando viene indetta la Riunione tutti devono abbassare la canna della pistola, togliere il dito dal grilletto e mandare giù i propri bocconi. Dolci o amari che siano. Sopravvivere a una Riunione vuol dire garantirsi un futuro per i prossimi dieci anni.
A ciascuno la propria sede, non troppo vicino. Altrimenti la Riunione finisce prima ancora di iniziare. Per gli Zigani nessun problema: un paio di camper e tanti saluti. Per gli altri, camere d’albergo, un paio di appartamenti tanto per passare le due notti che definiranno il sistema criminale dei prossimi dieci anni, e un bel villone per i Goodfellas che se non hanno il meglio piantano il solito casino.
Ma il Boss è incazzato, nero, furente. Dicono che nessuno l’abbia mai visto così. Qualcuno gli ha sottratto una valigetta. Dico, una cazzo di valigetta. E quello pare stia per ribaltare ogni cosa per ritrovare una fottuta valigetta.
Dicono che abbiano beccato il tipo che l’ha rubata.
Dicono che l’ha nascosta. Dicono che lo stronzo non ha cantato. Aveva la bocca cucita come una maledetta cerniera.
Dicono che gli abbiano fatto saltare le cervella. Ma della valigetta nessuna traccia.
Se c’è una cosa certa è che la Riunione non si apre sui migliori presupposti, cazzo.
Un fottuto bagno di sangue. Sarà un fottuto bagno di sangue.