AMBIENTAZIONE


MADONNA CAPULETI:
O sorella Montecchi, dammi la tua mano:
eccoti in questa stretta la dote di mia figlia,
poiché io non posso chiedere di più.

MADONNA MONTECCHI:
Ma io posso darti di più: io farò innalzare a tua figlia una statua d'oro puro,
affinché nessuna immagine,
finché duri il nome di Verona, sia tenuta in così alto pregio,
come quella della leale e fedele Giulietta.

MADONNA CAPULETI:
E in una forma egualmente preziosa starà Romeo presso la sua donna:
povere vittime, tutt'e due, della nostra inimicizia.

PRINCIPE:
Questa mattina è foriera di una pace che rattrista;
il sole pel dolore non mostrerà la sua faccia.
Andiamo via di qui,
a ragionare ancora di questi dolorosi avvenimenti;
a qualcuno sarà perdonato ed altri sarà punito;
poiché non ci fu mai storia più pietosa
di questa di Giulietta
e del suo Romeo.



Verona Beach è in pace. Le esplosioni delle lame sono il ricordo di una faida passata. Il sangue ha cessato di scorrere. Tempo è trascorso ormai dai fatti dolorosi e noti che portarono alla morte di due giovani onesti e innamorati. La pace tra Montecchi e Capuleti è stata stipulata, e dura da anni sulle ceneri del sacrificio di due ragazzi innocenti. Ma adesso le statue d’oro sono state distrutte. Nella notte, da una mano rapida e crudele, o forse più. Nessuno lo sa. Prima quella di Giulietta, poi, in risposta, quella di Romeo. E adesso giacciono entrambe, una accanto all’altra, in resti preziosi e dorati, ceneri di una pace oramai sull’orlo della fine. Il Principe di Verona Beach, come estremo tentativo di evitare la guerra, raduna le due famiglie in casa sua, ospiti irosi e passionali. Basteranno le sue parole, e la festa data per antica consuetudine, a ristabilire la tregua?

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