AMBIENTAZIONE


“Mi piace come muori, ragazzo!”
(Django Unchained)


Da qualche parte nel Texas.
In un qualche anno di grazia della fine dell’Ottocento.

Se non hai mai sentito parlare di Marigold e Gill Colt devi aver vissuto vent’anni con la testa sotto terra. Erano due banditi, sì. Una coppia. Implacabili. Spietati. Veloci come il coito di un dodicenne. Marito e moglie. Come si dice: Dio li fa e poi li accoppia. Hanno tormentato queste pianure per decenni, con i loro furti, omicidi, assalti alle diligenze. Con il fuoco delle loro pistole e la polvere dei loro cavalli. E poi hanno sfornato cinque figli, proprio come loro. Identici. Sangue del loro sangue. Chase, Dominique, Sasha, Riley e Hunter. Bestie di Satana, figlie di Satana e di sua moglie. Non c’è mai stato niente di buono da dire sulla famiglia Colt.

Una volta adulti, tutti e cinque se ne sono andati di casa, spartendosi il territorio tra loro. A ciascuno la sua banda, e a ciascuno un angolo di Texas dove depredare, ammazzare, stuprare e sventrare a piacimento. Niente fastidi, niente interruzioni.
Tutto liscio come l’olio.

Ma ora Marigold e Gill sono morti. Crepati. Qualcuno parla di un incidente, qualcuno dice uccisi. Nessuno lo sa. Quello che è certo, è che i loro cinque figli con le loro cinque bande stanno per tornare nello sperduto buco di culo da dove tutto è cominciato, per dire addio ai loro genitori. Un funerale, un saluto, uno scambio con gli altri fratelli. Magari un abbraccio, o magari una coltellata.
Con quella famiglia lì non si può mai dire.


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