Introduzione "in gioco"
Tutti muoiono, non tutti però vivono veramente. (William Wallace, Braveheart di Mel Gibson)Cadaveri, corpi bianchi come la neve sporca di inverni passati, sparsi secondo i capricci del Fato, schiacciano l’erba di quella radura un tempo chiamata sacra. Un tempo vicino, il respiro di una sola stagione, eppure alla memoria distante quanto l’epoca di leggende e canzoni. Se vi fu battaglia, il mio sguardo ormai velato dalla fine non saprebbe dirlo, la morte sempre unisce e confonde i volti degli uomini e il colore dei loro vessilli. Forse gli ultimi eroi, uniti in nobile schiera, affrontarono le armate dell’invasore, forse fu gloria e forse fu rovina. O magari per obbedienza all’antica legge, così dura in quest’epoca sciagurata, fratello si scagliò contro fratello e il figlio brandì l’arme contro il padre, nel crollare silenzioso dei vincoli di stirpe. I miei occhi già stanchi non vogliono guardare oltre, perché per nero tradimento potrebbero aver balenato i coltelli.
Le mura di un maniero antico, fatte di quella roccia che ancora ricorda la prima aurora, circondano i sopravvissuti di quanti furono eroi, che per assedio, fede o parola, per vittoria o per fuga presero il castello, luogo dove avrà fine l’ancestrale canzone. Altri si aggiungono al cupo banchetto, nelle stanze dove risuonano segreti e misteri. Alcuni già abitavano quelle austere sale, come un enigma in attesa. Da fuori, arrivano esuli e fuggiaschi, gli ultimi a prestar ancora fede alle antiche leggi, sporchi di guerra e viltà, disperati ma vivi. Nella notte, quasi volessero nascondersi, dalle lande di bruma fino al baluardo perduto marciano gli armigeri dei Portalupo, il simbolo a quattro punte della nuova religione splendente sul loro petto. Anche gli uomini del Re, della corona le schiere, forse con mano tesa, forse brandendo lance, parteciperanno all’ultima saga.
Infine, vedo le ali nere del Corvo. Vedo la rovina. Vedo una speranza cupa quanto il peccato.
Gli antichi nemici si riuniscono, così come il Corno, la Spada e la Corona. Il destino di un popolo, il destino della memoria e delle canzoni, il fato degli eroi e la sconfitta dei vili, decisi in un istante breve quanto due notti, fra mura di mistero e presagi. Questa è l’ora della gloria, l’ora della rovina, il momento della morte, il momento della vita, prima che il mondo crolli, prima di riposare nelle Aule dei Padri, là dove l’impavido potrà dimorare in eterno.
Campagna o evento one-shot?
Il crepuscolo degli Dèi è una campagna breve composta da due eventi: Gli Ultimi Eroi, svolto a giugno, e il presente Le Aule dei Padri. Questo evento, pur essendo la prosecuzione di quello di giugno, è strutturato come una one-shot autoconclusiva ed è perfettamente godibile anche da chi non era presente a Gli Ultimi eroi.
Leggi la Guida Evento de "Le Aule dei Padri"