LA SELVA DEGLI ORRORI

Un gelido inverno ha coperto le Terre Spezzate, rendendo difficili i viaggi per terra e per mare, come anche i messaggi tra una regione e l’altra. Gli affari del regno sono così rimasti in sospeso per mesi: i progetti di ricostruzione dopo la guerra, la scelta della Corte del Re, persino il versamento di tributi e la caccia a Dedrico il re nascosto e ai suoi fiancheggiatori, la compagine di traditori e briganti che si fa pomposamente chiamare la Fratellanza dei Giusti.

In periodi tanto duri e cupi, cacciatori e guardiaboschi hanno vita grama, e ancor di più commercianti e viandanti che percorrono le impervie strade.
Non è però consueto che giungano ai Signori nelle loro corti, e a Re Abelardo nella sala del trono di Dimora, tante suppliche di aiuto da una stessa regione.
La strada che collega la rocca di Castrum Fidei a Valleterna con il Passo Tempesta su cui si erge il Forte Guardiano di Castelbruma sembra essere maledetta.
Le notizie sono ormai ben oltre il preoccupante: carovane e pattuglie di soldati scomparse nel nulla, interi villaggi massacrati, persino una spedizione di abili cacciatori brumiani inviati dal Principe Ildebrando d’Urso non ha mai fatto ritorno, le loro tracce conducevano nella Foresta Rossa, verso la sorgente del fiume Scarlatto.

Ora che la neve ha finalmente lasciato un po’ di tregua, Re Abelardo D’Urso ha convocato i suoi migliori uomini, la corte reale e tutti i suoi nobili vassalli proprio in quella regione per investigare.
Onore e gloria, ma soprattutto il favore reale sono stati promessi ai più valorosi, coloro che sapranno scoprire cosa sta succedendo e riportare l’ordine e la pace in quella che il popolino terrorizzato ha ribattezzato, in modo pittoresco, la Selva degli Orrori.

Le corti iniziano dunque la faticosa marcia: chi saprà investigare e sgominare questa misteriosa quanto sanguinosa minaccia si metterà certamente in luce agli occhi di Sua Maestà.