Quando si pensa di partecipare ad un evento di GRV la prima cosa che mi viene in mente è … e adesso cosa mi metto? Nonostante l’armadio pieno, un magazzino di oggetti trafugati da nonne e parenti vari, armature ed armi, questo dubbio mi assale ad ogni singolo evento.
Il mondo del fantasy, oltre a essere stato per lungo tempo dominato da figure maschili scritte da uomini (Conan, Aragorn, Elric...la lista è lunga), spesso si presta anche al banale appiattimento dei generi. Un’eroina protagonista di frequente non è tale in quanto donna ma in quanto badass o altra declinazione di fantasie testosteroniche. Prendete, ad esempio, Nihal, cambiatele sesso e non noterete alcuna differenza nello svolgimento della trama. Quante volte, anche all’interno di un live, il personaggio femminile d’impatto è tale perché incarna uno stereotipo maschile? Quanto spesso si è spinte all’appiattimento, alla semplificazione in virtù della praticità, dell’ambientazione o del timore di rischiare?
Krigshjärta è una campagna di gioco di ruolo dal vivo fantasy-rinascimentale, attiva in Svezia da diversi anni. Questo video è il loro trailer dell’anno scorso, assolutamente spettacolare; la nostra prima reazione, vedendolo, è stata "smettiamo di organizzare e andiamo a giocare da loro". Qui trovate il loro sito e il loro gruppo Facebook (entrambi sono in svedese, ma Google Traduttore può aiutarvi).
Questa settimana il Diario dello Sviluppatore non esce, abbiamo deciso invece intervistare due organizzatori della campagna, Maria Rodén e Robin Schlyter, per la nostra rubrica "Nonsolo Terre Spezzate".
I personaggi che interpretate in un larp prendono vita quando, quasi senza rendervene conto, con la sorprendente naturalezza che hanno i giochi dei bambini, date forma alle vostre idee in un intreccio di parole, sguardi, gesti, posture e poi ancora di odi, di amori, di battaglie. Ma le idee non nascono nel vuoto, hanno bisogno di nutrirsi di stimoli e fascino, di germogliare su un terreno di racconti e sogni e ricordi.